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Archivi per la categoria ‘SEGNALAZIONI’

Pesca di mestiere 2013

A seguito delle numerosi reti ritrovate in diversi canali ferraresi e ravennati in tratti riservati alla pesca dilettantistica, abbiamo appreso che sia la Provincia di Ferrara che quella di Ravenna hanno rilasciato due licenze di pesca di mestiere a due persone di nazionalità rumena.

Le licenze sono state rilasciate dopo presentazione e verifica dei requisiti richiesti da parte dei due richiedenti.

Siamo più che consapevoli che la pesca di mestiere in acque interne nel 2013 non dovrebbe più essere incentivata, per vari motivi, uno su tutti l’indubbia genuinità del pescato.

Ai pescatori di mestiere sono riservate determinate aree di pesca, invitiamo tutti i pescatori a segnalare alle autorità competenti eventuali reti o azioni di pesca ritrovate al di fuori di queste aree.

Per la Provincia di Ferrara:
ZONA B (Acque di cat. B per la pesca professionale e sportiva)

1) CANALE PILASTRESI, Comune di Bondeno.
2) CANALE EMISSARIO DI BURANA, per i tratti non classificati in Cat. A, Co mune di Bondeno e Vigarano Mainarda.
3) CANALE COLLETTORE DI BURANA, per i tratti non classificati in Cat. A, Comune di Bondeno.
4) CANALE DIVERSIVO DI BURANA, per i tratti non classificati in Cat. A, Comune di Bondeno.
5) CAVO NAPOLEONICO, Comune di S. Agostino e Bondeno.
6) CANAL BIANCO, Comune di Bondeno, Ferrara, Ro, Berra, Mesola, Goro.
7) PO DI VOLANO, Diversivi e Risvolte del corso nuovo o principale e delle Risvolte di Cona, Tieni, Marozzo, non classificate in Cat. A.
8) PO DI PRIMARO, tratto del corso non classificato in Cat. A.
9) CANALE DI CENTO, Comune di S. Agostino.
10) CANALE CEMBALINA, Comune di Ferrara.
11) CANALE FOSSA FOCE, Comune di Comacchio.
12) FOSSA MASI, Comune di Ferrara, Masi Torello, Ostellato.
13) CIRCONDARIALE N.O. E S.E., Comune di Portomaggiore, Ostellato, Argenta e Comacchio.
14) CANALE NAVIGABILE, dalla località Migliarino alla chiusa di Valle Lepri. Km 30. Comune di Migliarino, Ostellato e Comacchio.
15) CANALE MAESTRO, Comune di Ostellato, Massafiscaglia, Codigoro e Migliaro.
16) COLLETTORE PRINCIPALE VALLE ISOLA, Comune di Comacchio.
17) CANALE LEONE, Comune di Jolanda di Savoia e Codigoro.
18) FOSSA LAVEZZOLA, Comune di Ferrara, Copparo, Ro, Berra.
19) COLLETTORE ACQUE ALTE, Comune di Copparo, Jolanda e Codigoro.
20) CANALE GORO, Comune di Codigoro.
21) CANALE MALEA, Comune di Codigoro.
22) SCOLO BOLOGNESE, Comune di Ferrara, Portomaggiore e Argenta.
23) FOSSA BENVIGNANTE TA-TB, Comune di Portomaggiore e Argenta.
24) CANALE DIVERSIVO, Comune di Portomaggiore.
25) CANALE LORGANA, Comune di Argenta.
26) CANALE CONVOGLIATORE, Comune di Ostellato.
27) CANALE GAMBULAGA E CANALE ARRIVO CAMPO CIECO, Comune di Portomaggiore, Masi Torello e Ostellato.
28) FOSSA SABBIOSOLA TB-TA, Comune di Portomaggiore e Argenta.
29) CANALE BOICELLI, Comune di Ferrara.
30) FOSSA BERTOLDA E BERTOLDA DI SCARICO, Comune di Ferrara e Ostellato.
31) FOSSA DI PORTO, Comune di Ferrara, Portomaggiore e Voghiera.
32) CANALETTE RIUNITE DI BENVIGNANTE E SABBIOSOLA, Comune di Portomaggiore.
33) COLLETTORE ACQUE BASSE, Comune di Codigoro.
34) CONDOTTO FOSSARELLA, Comune di Codigoro.
35) CANALETTA DI BANDO, Comune di Argenta.
36) COLLETTORE DEL BOSCO, Comune di Mesola e Codigoro.
37) CANALE BELLA, Comune di Codigoro.
38) CANALE FOSCARI, Comune di Jolanda di Savoia.
39) CAVAMENTO PALATA, Comune di Bondeno.
40) CONDOTTO CONA-GUALDO ACQUE BASSE, Comune di Ferrara e Voghiera.
41) COLLETTORE GENERALE TREBBA PONTI, dalla confluenza del Trebba con il ponte dell’Idrovoro di Marozzo. Comune di Lagosanto.
42) CANALE SUSSIDIARIO, Comune di Argenta.
43) CANALE BULGARELLO, Comune di Tresigallo, Migliaro, Migliarino e Massafiscaglia.
44) CANALE ALLACCIANTE DI FELLONICA, Comune di Bondeno.
45) COLLETTORE PIOPPA, Comune di Goro.
46) DERIVATORE DI BERRA, Comune di Berra.
47) CANALE BASTIONE, Comune di Massafiscaglia.
48) CANALE CITTADINO, Comune di Bondeno e Ferrara.
49) SCOLO NICOLINO, Comune di Ferrara.
50) CANALE NAVIGLIO, Comune di Ferrara e Copparo.
51) FOSSETTA VAL D’ALBERO, Comune di Ferrara e Copparo.
52) FOSSA DELLA VALLE, Comune di Argenta.
53) COLLETTORE GRAMIGNE, Comune di Argenta.
54) CANALE DOMINANTE GRAMIGNE, Comune di Argenta.
55) CANALE S. NICOLÒ MEDELANA, Comune di Ferrara, Masi Torello, Voghiera, Portomaggiore e Ostellato.
56) COLLETTORE MEZZANO, Comune di Portomaggiore, Ostellato e Comacchio.
57) COLLETTORE FOSSE, Comune di Argenta e Comacchio.
58) SCOLO PRINCIPALE SUPERIORE, Comune di Poggiorenatico, Mirabello e S. Agostino.
59) FIUME RENO, limitatamente ai tratti o sponde ricadenti sotto la competenza di Ferrara. Km 12. Comune di Cento, S. Agostino, Poggiorenatico e Argenta.
60) SCOLO PRINCIPALE INFERIORE, Comune di Ferrara.
61) COLLETTORE TREBBA, Comune di Lagosanto.
62) COLLETTORE DOMINANTE TESTA, Comune di Argenta.
63) COLLETTORE GIRALDA, Comune di Codigoro.

Per la Provincia di Ravenna:

http://www.provincia.ra.it/Argomenti/Pesca/Attivita-di-Pesca

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Cosa fare nel caso troviate una rete o vedete azioni di pesca di mestiere fuori dalle aree proposte?

Segnalate il tutto alle autorità e chiedete la rimozione immediata o la sanzione a chi sta infrangendo la legge.

La sanzione ad un mestierante per pesca fuori dalle zone preposte fa perdere automaticamente i requisiti per la licenza di pesca di mestiere.

CORPO POLIZIA PROVINCIALE DI FERRARA
0532 299977

CORPO POLIZIA PROVINCIALE DI RAVENNA
Tel. 0544.249322

Corpo Forestale Dello Stato FERRARA
Telefono:0532 248248

Corpo Forestale Dello Stato RAVENNA

Telefono: 0544 445220
Telefono: 0544 219039

RAPPORTO NAZIONALE PESTICIDI NELLE ACQUE 2013

Il 13,2% delle acque superficiali mostra livelli di tossicità per gli organismi acquatici superiori ai limiti. Ancora più evidente, rispetto al passato, lo stato di contaminazione delle acque italiane superficiali e sotterranee: nel 2010 sono stati rinvenuti residui nel 55,1% dei 1.297 punti di campionamento delle acque superficiali e nel 28,2% dei 2.324 punti di quelle sotterranee, per un totale di 166 tipologie di pesticidi – a fronte dei 118 del biennio 2007-2008 – individuati nella rete di controllo ambientale delle acque italiane. Si tratta, per la maggior parte, di residui di prodotti fitosanitari usati in agricoltura – solo in questo campo si utilizzano circa 350 sostanze diverse per un quantitativo superiore a 140.000 tonnelate – ma anche di biocidi (pesticidi per uso non agricolo) impiegati in vari campi di attività. Anche se spesso basse, le concentrazioni indicano a livello complessivo una diffusione molto ampia della contaminazione.

COMUNICATO STAMPA

MAPPA

ADRIA, MAXI SEQUESTRO DEI CARABINIERI

sequestro pesce adriaCosa apprendiamo da quest’articolo?Che in un fortuito controllo notturno su strada, operato in Veneto, è stato sorpreso un cittadino dell’Est Europa a trasportare su un furgone, in pessime condizioni igieniche, 1 tonnellata di pesce (10 qli): pesce di cui non ha saputo dichiarare la provenienza e la destinazione.

 

Cosa non dice l’articolo? Che per ogni furgone simile fermato (la media è uno l’anno stando alla cronaca) altre decine, forse centinaia, ogni notte, ogni settimana, mese e anno, viaggiano indisturbati, generado un sistematico, inesorabile e distruttivo disastro ambientale.

Non dice l’articolo che i pescatori di professione, connazionali del reo, italiani o stranieri, viaggiano con furgoni simili senza essere mai multati. Non dice che sono le province stesse che rilasciano licenze di pesca professionale anziché difendere ambiente e consumatore e un “bracconiere” si differenzia da un professionista solo perché ha versato 40 euro l’anno di tassa di concessione alla provincia. Non dice che è finito tutto grazie a questa politica distruttiva… Perché un extracomunitario con 1 tonnellata di pesce a notte, anche se lo vende a 1 euro al chilo, incassa 1000 euro al giorno: e questo stabilisce che per i nostri pesci è finita.

Chi dobbiamo ringraziare per questo disastro?
Tutte quelle autorità (pubbliche e private, rigorosamente “italiane”) che a loro vantaggio descrivono le acque dell’areale padano come morte, mancando i pesci che definiscono autoctoni. E come se in casa ti entrasse qualcuno, protetto dalle autorità, a rubarti i mobili: a lui il denaro della vendita e a te lo spazio vuoto. Con i fiumi e lo stesso: a loro l’incasso e a noi acque vuote.

CONOSCI IL TUO FIUME – PROGETTO GIOVANI 2013

Il Movilocandina-pescamento GSI è lieto di presentare l’iniziativa “Conosci il tuo fiume”,  una due giorni didattica/esplorativa/ludica, rivolta ai più giovani ed alle rispettive famiglie, nell’ottica di mostrare loro il Grande Fiume ed introdurli alla tutela dell’ambiente fluviale e delle creature che lo popolano.

L’evento, organizzato dal MGSI, con la preziosissima collaborazione del mitico Vitaliano Daolio, si terrà il 15/06/2013 presso il Po Fishing Center, sito a Motta Baluffi.

storione movimento gruppo siluro italia

Durante l’evento, per l’iniziativa “Adotta uno storione”, avrà luogo un rilascio di storioni, effettuato dai giovanissimi che parteciperanno all’evento.

I piccoli storioni saranno acquistati da un allevamento, saranno “chippati”, e appena prima del rilascio nella lanca “Ronchetto”, verrà dato loro un nome, da chi li avrà “adottati”, versando una piccola quota.

  • Appuntamento alle ore 9:00 presso il Po Fishing Center

  • Tutte le famiglie che vogliono passare la notte con noi, devono portare tenda e sacco a pelo

  • E’ necessario essere autosufficienti per cibo e bevande

  • Per info e prenotazioni: info@grupposiluro.it – 3485634093

 

Pescatori di frodo a Bologna – Il giornale del Po

http://www.ilgiornaledelpo.it/pescatori-di-frodo-a-bologna/

Bracconaggio Valle Lepri – rete rimossa

rete ostellato movimento gruppo siluro italiaSabato pomeriggio intorno alle 16:00, due ragazzi pescando a spinning in località Longastrino via Mantello, si sono impigliati con i loro artificiali in un ostacolo.

Dopo qualche minuto l’ostacolo è emerso per la sua interezza, e si trattava di una rete lunga oltre 200 metri che tagliava in diagonale il canale Valle Lepri.

Dopo aver chiamato la Polizia Provinciale senza ottenere risposta, hanno provveduto a recuperare sulla riva la rete e liberare i pesci, per lo più carpe di grossa taglia anche oltre i 20 chili, qualche siluro piccolo, carassi e qualche lucioperca.

Nella rete erano presenti purtroppo anche pesci morti per asfissia come carpe e lucioperca di grosse dimensioni.

AGGIORNAMENTO 11/03/2013SONY DSC

Sabato 09 marzo nel Valle Lepri zona ponte Malè è stata trovata un’altra rete di circa 30 metri di lunghezza.
Una volta recuperata non sono state interpellate nessuna delle forze dell’ordine, ma si è provveduto alla sua distruzione.

AGGIORNAMENTO 22/03/2013

Oggi pomeriggio alcuni pescatori si sono imbattuti nell’ennesima rete calata nella zona del circondariale. Il pesce è stato liberato e la rete tagliata.

VITALIANO DAOLIO – I MALI DEL GRANDE FIUME

Buonasera a tutti,
mi chiamo Vitaliano Daolio e sono, penso, l’ultimo pescatore professionista della Provincia di Cremona.

[…]mi hanno invitato su questo palco a parlare di un “grande amico”, un AMICO di tutti noi che da tempo immemorabile scorre a poche centinaia di metri da questa piazza, il Fiume Po. Devo dirvi, che per me , abituato ai grandi silenzi del fiume , trovarmi in questa piazza è molto imbarazzante, poco naturale, preferirei affrontare una tempesta sulla mia barca. Però ho accettato, perché condivido con questi giovani una cosa, lavorare con loro in un gruppo per approfondire le problematiche che coinvolgono il Po cercando – per quello che si può fare oggi – di salvaguardare il fiume ed il nostro territorio .

La cosa che riteniamo primaria sicuramente è l’inquinamento, una parola che si nota poco sui nostri giornali, quasi un tabù, una cosa sconosciuta per millenni anche dal nostro fiume, ma che il benessere ci ha regalato come una maledizione.

Certo i più attenti avranno saputo attraverso ricerche di Legambiente che nei pesci del nostro fiume sono stati trovate rilevanti quantità di pesticidi.

Anche il C.N.R. uno dei massimi enti scientifici d’Italia ha affermato che i pesci del Po , causa l’inquinamento diventano transgenici, quindi pesci sterili.

Un altro studio nel 2010 ha confermato che nel fiume attraverso gli scarichi finiscono considerevoli quantità di cocaina e medicinali..

Molta falda acquifera nel Casalasco è inquinata da arsenico, che si trova anche in maniera naturale, ma è anche l’inquinante delle centrali a carbone, delle fonderie e dei pesticidi. Ricordiamoci che questa acqua noi la usiamo per irrigare la nostra fertile pianura.

Il Casalasco dove io vivo, ha anche un altro triste primato quello dei tumori allo stomaco, un dato in controtendenza rispetto al resto della nazione. Quindi e lecito nutrire non poche preoccupazioni sullo stato di salute del nostro fiume.

Ma nel fiume non esiste solo la mancanza di controlli sanitari continui. Nel nostro fiume manca lo Stato. Da Cremona a Mantova non esiste una imbarcazione attrezzata dei Carabinieri, della Polizia.

Quello che c’era è stato smantellato ed ora il fiume è in balia della microcriminalità.

Il risultato? centinaia di furti di motori , (l’ultimo di 20 la settimana scorsa a Borgoforte MN)
E come conseguenza abbiamo il settore diportistico e nautico in ginocchio.

Per meglio comprendere la situazione, vi faccio un esempio eclatante che mi è capitato. In aprile dello scorso anno ero sul fiume con due poliziotti Austriaci, navigando ci siamo imbattuti nel cadavere di un suicida. Dopo aver dato l’allarme, i Carabinieri di una stazione Parmense sono arrivati con una barca di legno prestata da un pescatore. Una situazione da terzo mondo. (in Austria ogni 30 km esiste una stazione fluviale abilitata ed attrezzata )

Esiste anche una cattiva gestione del denaro pubblico sul nostro fiume, ora voglio elencarVI le cose più eclatanti:

– A Boretto è stata costruita la banchina fluviale più grande d’italia, il suo costo con le infrastrutture è di 13 MLN di €, mai utilizzata

– Nella sponda opposta, la banchina fluviale di Viadana è costata 4 MLN di € e viene utilizzata saltuariamente per scaricare metanolo

– Non contenti a Cremona stanno realizzando la nuova Conca di Isola Serafini con un costo stimato di circa 40 MLN di €

E’ stata progettata – ci hanno detto – per portare le grandi navi fino a Piacenza. Il problema è che il fiume da Mantova a Cremona è navigabile solo pochi mesi all’anno ed in una condizione del genere nessun imprenditore investe nella navigazione fluviale. Ma nel caso dovessimo trovare un pazzo disponibile, la sua nave navigherebbe solo per pochi chilometri oltre la nuova conca e non raggiungerebbe mai Piacenza perché il fiume in quella zona non è navigabile.

– Sono stati costruiti alcuni anni fa decine di attracchi fluviali Comunali: ebbene…
Nessuno di loro è dotato di colonnine elettriche per rifornimento di energia
Nessuno ha rifornimento di acqua potabile.
Nessuno ha il rifornimento di carburante.
Quindi non servono a niente, per implementare il turismo fluviale.
Questi attracchi in sponda destra e sinistra sono costati qualche milione di euro, ma l’obbiettivo di portare turismo è stato ancora una volta mancato.

VI ASSICURO CHE SE SI VOLESSE FARE QUALCOSA DI VERAMENTE UTILE PER RESTITUIRE VITA AL NOSTRO FIUME LE PROPOSTE SONO GIA’ STATE STUDIATE DA PERSONE COMPETENTI:

– Nascita della Polizia Fluviale Interregionale per il controllo del Fiume Po
(i mezzi si possono trovare utilizzando le barche sequestrate alla malavita o agli scafisti)

– Il fiume Po non più visto come arteria di divisione Regionale, ma come soggetto condiviso da tutti, con un’unica legislazione. Le competenze ad un unico Ente e non più ai circa dieci esistenti.

– Istituire un Numero verde per segnalare i casi di inquinamento ambientale, furti, bracconaggio ecc. Un numero contattabile 24 ore su 24 , collegato ad un gruppo operativo attrezzato.

E’ assolutamente necessario:

– Allestire un Centro di monitoraggio dell’inquinamento sul fiume Po. Esiste già una bozza di progetto presentata in Provincia diversi anni fa e forse smarrita in qualche cassetto. Bisogna riesumare il progetto, in sinergia con università ed enti preposti, per controllare in maniera continuativa cosa viene sversato illegalmente nel fiume. Questi centri di monitoraggio sono presenti in quasi tutti i paesi industrializzati del mondo, meno che in Italia. Il tutto finalizzato all’obbiettivo “ balneabilità del Po “, come da direttiva UE, da fare entro il 2020.

E’ necessario:

– Valorizzare maggiormente le piste ciclabili già esistenti, appoggiando il progetto del politecnico di Milano per la costruzione della più lunga pista ciclabile d’Italia. Progetto “VENTO” da Torino a Venezia seguendo il corso del Fiume. Il 15% della ciclabile è già esistente ed il costo totale dell’opera e stimato in 80 milioni di € (118 € al metro). Una cifra insignificante rispetto ai 30 mila milioni stanziati in Italia per strade ed autostrade.

Una ciclabile del genere (fra le più importanti d’Europa) secondo gli studi del Politecnico potrebbe avere una ricaduta economica grandissima. Progetti simili in Europa hanno portato alle economie locali 70/90 milioni di euro di indotto turistico.

E’ necessario:

– Progettare assieme agli enti preposti “il parco naturale del Po” Esistono già esperienze simili sul fiume Oglio e nel Lago di Mantova. Il fiume Po ha la caratteristica di rigenerarsi molto velocemente. Una sua tutela porterebbe in pochi anni a risultati significativi. Anche questo sarebbe un ulteriore arricchimento turistico del territorio che ha già dalla sua tantissime attività ricettive, gastronomiche e fluviali.

BISOGNA:

Regolarizzare il turismo fluviale legato al mondo pesca sportiva. I pescaturismi presenti da oltre un decennio sul Po, sono gestiti principalmente da persone del nord europa, Sconosciute al fisco Italiano, hanno un fatturato stimato di circa 2 milioni di €, Non arricchiscono in nessun modo il territorio ed implementano l’illegalità.

BISOGNA:
Studiare la fattibilità e possibilità di una piccola bacinizzazione del Po costruendo 4/5 sbarramenti da CR a MN (esiste già un progetto Francese). Per risolvere l’approvigionamento idrico dell’agricoltura in estate (1 miliardo di € i danni all’agricoltura nel 2012 “dati Coldiretti”)

Alzando il livello del fiume avremo INFATTI:

. Una regolare navigazione commerciale sull’autostrada naturale più grande d’Italia, il Po

. Toglieremo migliaia di camion dalle nostre strade e autostrade.

. Produrremo energia rinnovabile sfruttando l’acqua

. Avremo l’aumento della falda freatica e il ripristino delle zone umide.

Insomma, quello che voglio dirVI è che lo studio e la fattibilità di tutte queste idee , devono dare una svolta generazionale.

Il fiume non deve essere più vissuto come un problema , ma può e deve essere una opportunità ed una risorsa,
una risorsa per tutti noi in ambito culturale, sportivo, turistico e lavorativo. Una risorsa che ci permetterà di dare un futuro al nostro paese, nel pieno rispetto della vita e dell’ambiente in cui viviamo.

Somaglia – Strage di carpe nella roggia

moria carpe lodigiano movimento gruppo siluro italiaCarpe trovate morte nella roggia Zavanca a Somaglia. La polizia provinciale indaga sulle cause che hanno portato alla moria di pesci nel fossato di scolo che corre a fianco dell’autogrill Somaglia est. Il ritrovamento è avvenuto nei giorni scorsi e a farlo sono state alcune persone del paese. Mentre percorrevano la pista ciclabile parallela alla roggia hanno notato qualcosa brillare a pelo dell’acqua, si sono fermate a controllare e hanno realizzato che si trattava di carpe. Almeno una dozzina, ma altre se le è portate via la corrente. «Sono venuti subito a chiamarmi – spiega Massimo Lucchini -. Abito vicino alla roggia e chi mi conosce sa che ho a cuore l’acqua e i suoi abitanti, così mi hanno informato di quello che avevano visto». Lucchini è un appassionato di pesca sportiva e il pesce che prende lo rilascia. Non appena ha saputo della mattanza è corso a verificare di persona, e ha trovato uno stuolo di carpe infognate contro il ponticello vicino alla ditta Nuova Emar e altre ancora in fondo alla buca coperta da una grata nei pressi del cimitero. Senza perdere tempo il somagliese ha informato le guardie provinciali e l’amministrazione comunale, che hanno immediatamente preso in carico il problema arrivando sul posto per un sopralluogo. Ad avere ucciso i pesci può essere stata solo qualche sostanza tossica sversata nelle acque del canale e l’autore un privato cittadino. «A monte della roggia non ci sono fabbriche – osserva Lucchini -, per cui qualcuno ha scaricato abusivamente acidi o altre sostanze tossiche». Il problema è che dal momento in cui l’inquinamento non è più in corso diventa difficile rilevare la sostanza che lo ha prodotto. E ancor di più risalire al colpevole. Eppure la gente del posto un’idea di chi potrebbe essere ce l’ha e manterrà alta la guardia per impedire che un fatto simile riaccada. [Fonte: Il Cittadino – Lodi]

Segnalazioni abbandono rifiuti

Al Corpo Forestale Dello Stato

Oggetto: abbandono illecito di rifiuti in località Lavezzola comune di Conselice

Il Movimento Gruppo Siluro Italia, informa che in località Lavezzola nel comune di Conselice (RA) esiste sito che per condotta abituale si è di fatto trasformato in un luogo di scarico, deposito incontrollato, ricettacolo di rifiuti.

Tale abbandono, si estende per circa 20 mq ed è composto dai seguenti rifiuti: un materasso, due divani e vari rifiuti organici. Il sito si può raggiungere da Alfonsine percorrendo S.S 16 Adriatica in direzione Lavezzola o Ponte della Bastia, all’ altezza del civico n 19 che vi rimarrà sulla vostra destra, cinquecento metri prima dell’ incrocio che collega S.S 16 Adriatica con Via Dell’ industria.

Distinti saluti

Movimento Gruppo Siluro Italia

 

Al Corpo Forestale Dello Stato

Oggetto: abbandono illecito di rifiuti in località Villa Pianta comune di Alfonsine

Il Movimento Gruppo Siluro Italia, informa che in località Lavezzola nel comune di Conselice (RA) esiste sito che per condotta abituale si è di fatto trasformato in un luogo di scarico, deposito incontrollato, ricettacolo di rifiuti.

Tale abbandono, si estende per circa 10 mq ed è composto dai seguenti rifiuti: pneumatici d’ auto mobile. Il sito si può raggiungere da Alfonsine percorrendo S.S 16 Adriatica in direzione Lavezzola o Ponte della Bastia, all’ altezza di Villa Pianta superato il ponte del fiume Santerno, all’ interno di un piazzale ghiaiato di fronte al vecchio bar chiuso ormai da tempo.

Distinti saluti

Movimento Gruppo Siluro Italia

 

abbandono rifiuti gruppo siluro italia

Caccia ai siluri, si indaga per maltrattamenti

http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2011/11/12/news/caccia-ai-siluri-si-indaga-per-maltrattamenti-1.1666576

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