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Il Clonk è un attrezzo da pesca di origine ungherese, che consiste in un pezzo di legno sagomato, lungo una quarantina di centimetri. E’ un manufatto usato dai pescatori dell’ Est, che per primi si accorsero della curiosità con cui i siluri si avvicinavano a qualsiasi fonte di rumore; attraverso un attenta osservazione venne dunque sviluppato questo strumento detto “Clonk” o “Butchka“.

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Ne esistono di vari modelli, di forma e lunghezza diverse, a gambo sottile o grosso, a testa piccola, grossa, concava, fatti di un unico pezzo di legno intagliato o di vari pezzi incollati. In somma, c’é ne per tutti i gusti e  soprattutto per tutti i polsi, infatti é grazie al corretto movimento del polso che questo strano strumento emette il giusto suono che attira i siluri.

Il clonk riesce dunque a svegliare i siluri dal loro torpore diurno inducendoli a ricercare la fonte del suono. Ognuno di essi, a secondo della forma, emette un suono con tonalità leggermente diverse, per cui se a volte con un tipo di clonk non si vedono abboccate, cambiandolo o cambiando cadenza dei colpi é possibile riuscire nell’intento (fig.1-2). Grossi clonk con grosse teste emettono suoni potenti, mentre i piccoli sono più discreti, clonk est europa gruppo siluro italiaquindi il diametro della testa va scelto in base al fiume che stiamo sfidando.

La difficoltà sta quindi nel trovare la giusta armonia tra il tipo d’acqua che abbiamo deciso di insidiare e il ritmo e il suono del clonk, che non deve essere troppo violento o delicato, o troppo rumoroso, con il rischio di spaventarli. Maggiore é la profondità dell’acqua, più potente dovrà essere il suo suono, tanto più é veloce la corrente, tanto più dobbiamo eseguire il movimento. In acque più lente é possibile fare delle pause, utilizzando cadenze diverse.

Chi non ha mai sentito rompere il silenzio di una tranquilla giornata in riva al Po, dà uno strano “flop-flop” provenire da lontano e poi sempre più vicino, fino ad avvistare una barca con alcune persone a bordo, una delle quali provoca questo strano suono, battendo un pezzo di legno in acqua. Sicuramente la vostra reazione é stata come la mia quando mi sono trovato davanti la prima volta a questa scena, mi sono detto “ma quelli sono matti”! Poi ho dovuto  ricredermi, frequentando a Guastalla (RE)  il mio amico Guido Chiericati, che già praticava questa pesca grazie all’amicizia con alcuni tedeschi, che venivano a pescare nella nostra zona, ho imparato ad apprezzare questa tecnica, fino a farla diventare una delle mie preferite.

USO DEL CLONK

uso del clonk gruppo siluro italiaL’efficacia della tecnica dunque dipende dal corretto uso di questo attrezzo, per cui vediamo in dettaglio come esso va fatto muovere in acqua e non picchiato, come molti fanno, provocando invece del richiamo l’effetto contrario, rovinando la pesca ad altre imbarcazioni con a bordo pescatori più esperti.

Le due cose più importanti sono l’entrata e l’uscita dall’acqua, il movimento in partenza, quando il clonk incontra l’acqua, deve essere dolce, mentre in uscita deve essere deciso in modo che la protuberanza finale dello strumento nell’abbandonare l’acqua crei quell’effetto di vuoto, che dà origine al classico suono del clonk, così simile allo scoppio di un tappo di spumante . Una volta entrato in acqua esso va spinto velocemente all’indietro e dopo pochi centimetri d’immersione, con un altrettanto veloce movimento di polso, va fatto uscire dall’acqua. La testa dello strumento provocherà così, durante l’arretramento,  una bolla d’aria che scoppiando produce il caratteristico suono.

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 Le prime volte mi sembrava di non riuscire in nessun modo, ma insistendo in un paio di mesi di allenamento, lentamente sono divenuto sempre più bravo ed il movimento mi sembrava sempre più naturale. A questo punto ero pronto per calare le mie esche in acqua e il risultato non si é fatto attendere. Una cosa importante é di non applicare questa tecnica per più di una volta alla settimana lungo le stesse sponde, altrimenti rischieremmo che siluri si abituino troppo a questo suono e non rispondano più come dovrebbero, per cui bisogna cambiare spesso tratto di fiume, in cui fare le nostre derive, tanto il Po é lungo quanto vogliamo.

Perché questo suono attira i siluri?

Il perché questo suono e le vibrazioni da esso provocate nell’acqua siano così irresistibili per il siluro non é ancora accertato. Un dato di fatto é che il siluro é molto sensibile a qualsiasi tipo di rumore e di vibrazione, spesso si vedono spagliare dopo il passaggio di barche o chiatte con grossi motori, che provocano ovviamente forti vibrazioni in acqua. Alcuni ritengono che queste vibrazioni assomiglino a quelle emesse da pesci feriti che nuotano con difficoltà, per cui facili prede che stuzzicano l’istinto predatorio del siluro, inducendolo a staccarsi dal fondo alla ricerca della fonte del suono. Un’altra ipotesi é che il suono assomigli allo stesso prodotto dagli stessi siluri durante le fasi della caccia in superficie e che questo induca gli altri a seguirli. Sta di fatto che questo suono gli piace molto e sembra “incuriosirli”  (uso la parola curiosità anche se mal si adatta, se riferita ad un pesce, che non possiede l’intelligenza, ma solo l’istinto), al punto da cercare disperatamente la sorgente del suono, infatti la maggior parte delle abboccate si vedono sotto la verticale del punto in cui il clonk tocca l’acqua, mi é capitato a volte di vedere mangiate, mentre calavo le lenze, a pochi centimetri sotto il pelo dell’acqua.

COME NASCE UN CLONK