clonk gruppo siluro italia

La tecnica del clonk è probabilmente la più coinvolgente ed emozionante tra le tante praticabili per la cattura del siluro ed un connubio perfetto tra la pesca antica e moderna.

Se l’utilizzo del clonk ci riconduce infatti all’antica pesca svolta dai pescatori di professione dell’Est Europa, nei secoli scorsi, l’utilizzo dell’ecoscandaglio ci riporta nel tecnologico presente della pesca sportiva moderna.

Fortemente praticata negli anni novanta, questa tecnica ha regalato tante catture ed emozioni a coloro che per primi la praticarono nel Fiume Po, riuscendo inoltre ad avvicinare molti pescatori al siluro proprio grazie al fascino che questa pesca possiede.  Col passare degli anni tuttavia, l’eccessivo utilizzo del clonk in maniera sconsiderata ha reso diffidenti i siluri (in particolar modo quelli di taglia) a questo richiamo, perdendo così parecchia efficacia e di conseguenza anche la pratica da parte di molti pescasportivi.

Montature

Se clonk ed ecoscandaglio rappresentano strumenti al di fuori del convenzionale, non si può certo dire la stessa cosa delle montature che si utilizzano per questo tipo di tecnica, che sono all’insegna della semplicità.

La montatura base infatti è veramente semplice e consiste in un piombo scorrevole ad oliva plastificato (per evitarne la captazione da parte del siluro) di peso variabile in base alla corrente del fiume da 150 grammi a 300 grammi, ed inserito sulla lenza madre; a seguire, una perlina salvanodo ed una robusta girella da 150/200 libbre (con o senza moschettone a seconda delle proprie preferenze) a cui agganceremo un terminale in kevlar da 150/200 libbre (o del nylon da 0.80-1mm) di lunghezza pari ad un metro e amo di qualità proporzionato alla dimensione dell’esca viva che andremo ad utilizzare. In caso di utilizzo di lombrichi o strisce di calamaro è opportuno utilizzare un’ancoretta (rigorosamente ST-51 Owner/Tubertini), mentre per l’innesco di calamari interi è possibile utilizzare due ami per una migliore presentazione e potere ferrante.

Non necessario, ma preferito da alcuni per vedere nitidamente l’abboccata, è l’utilizzo della boetta sopra al piombo, fermata a monte da uno stopper necessario a regolare la profondità di pesca.

Attrezzatura

Pescando dalla barca la lunghezza delle canne deve necessariamente essere limitata per consentire un maggiore controllo durante il combattimento ed evitare rotture. La lunghezza deve essere quindi compresa tra i 2 e i 2,40m con una potenza di 250 grammi. Considerato che durante l’azione di pesca la canna è posta perpendicolarmente alla barca ed appoggiata quindi sulle proprie gambe, possiamo utilizzare indifferentemente canne ad anelli o a filo interno.

Per quello che riguarda il mulinello è fondamentale che sia robusto e tale da contenere almeno 100 metri di dyneema da 80/100libbre, la frizione fluida e con un potere di chiusura di almeno 8 kg. Indifferentemente è possibile usare mulinelli a bobina fissa o rotante. Il sistema baitrunner nei mulinelli fissi può essere un valido alleato (così come la doppia frizione, magnetica e meccanica, nei rotanti) sia per la regolazione con rapidità della profondità di pesca, così come durante la fuoriuscita del filo durante l’abboccata.

Componente fondamentale per questa tecnica è sicuramente il clonk: legno sapientemente sagomato che battuto nella maniera corretta in acqua, riproduce il suono della cacciata a galla del siluro che attira per competizione alimentare i siluri adagiati sul fondale. Ne esistono di diverse  forme, legni e dimensioni. Esso vuole scelto in base a lunghezza e dimensione della semisfera: la prima va in base all’altezza della sponda della barca, la seconda in base alla profondità del fiume che affrontiamo. Maggiore è la profondità, più grande dovrà essere la semisfera.

L’altro componente fondamentale è ovviamente l’ecoscandaglio, necessario per individuare la traccia della propria esca sull’ecoscandaglio e gli archi che identificano i siluri. Scegliamolo con una definizione di almeno 320×320 pixel (meglio ancora 480×480), il minimo per riuscire a leggere e definire con certezza quello che lo schermo ci mostra.

Un motore elettrico è infine un utile strumento che ci permetterà di correggere la nostra posizione durante la deriva in corrente, mentre il giubbotto salvagente dovrà essere il nostro compagno indispensabile ed insostituibile durante ogni nostra uscita in barca.

Azione di pesca

Fondamentale è innanzitutto cercare la zona ideale dove pescare. Essendo una pesca che si fa derivando, ovvero lasciandosi trasportare dalla corrente, dobbiamo scartare a priori  le forti correnti, preferendo le lente derive create da pennelli, rientranze o alterazioni della sponda. Una volta identificate queste zone, con l’ausilio dell’ecoscandaglio verifichiamo la profondità: per non insospettire troppo i pesci è bene pescare come minimo in 3-3,5 metri d’acqua. Ricordo che questa tecnica è attuabile quando l’acqua è almeno 14°C, in quanto a temperature minori il siluro è poco propenso a muoversi,.

Individuata la zona ideale possiamo iniziare a pescare. Si posiziona la barca perpendicolare alla riva, si spegne il motore a scoppio e si utilizza il motore elettrico solamente per correggere la nostra posizione durante la deriva.

Caliamo la nostra esca in acqua, mantenendola costantemente a mezz’acqua leggendo la profondità che l’ecoscandaglio ci mostra, perfettamente perpendicolare: questo è importante sia per la presentazione dell’esca, sia per la corretta visualizzazione sull’ecoscandaglio, sia perché è esattamente in linea a dove utilizzeremo il clonk.

Sull’ecoscandaglio verrà visualizzata la scia della nostra esca, che ci permetterà di verificare costantemente la giusta posizione. Può essere anche utile segnare ad ogni metro della lenza madre con un pennarello indelebile dei segni progressivi che indicano la metratura: questo ci permette di regolare in ogni situazione la profondità di pesca ed avere sempre la situazione sotto controllo.

Regoliamo la frizione del mulinello (o utilizziamo il baitrunner o il freno magnetico) in modo che possa fuoriuscire filo in caso di abboccata.

E’ ora di iniziare a clonkare con ritmi regolari o intervallati (a seconda dell’atteggiamento dei siluri stessi che osserviamo). L’azione del clonk fa salire verso la superficie i siluri, e tutto ciò lo possiamo osservare sull’ecoscandaglio in diretta. Il siluro viene rappresentato come un arco, generalmente nelle prossimità del fondo.  In seguito alla clonkata vedrete che l’arco tenderà a salire verso l’alto. In genere quando questa traccia si allinea a quella della nostra esca si avverte di conseguenza l’abboccata del siluro, ovvero vedrete la punta della canna flettersi ed il filo fuoriuscire. E’ ora di impugnare la canna, chiudere la frizione, o il baitrunner, ferrare energicamente e gustarsi il combattimento.

deriva a clonk gruppo siluro italia

 

Conclusioni

La pesca con il clonk è sicuramente una delle più affascinanti, coinvolgenti, ed unica nel suo genere. Permette al pescatore di vedere in diretta il comportamento del pesce stimolato dal clonck ed il momento in cui avviene l’attacco. Ovviamente non è facile come sembra: non sempre il siluro è ricettivo al clonk (sia per assuefazione o semplicemente periodo) così come non sempre attacca la nostra esca ma si avvicina per sola curiosità.

Rimane la tecnica che permette di individuare immediatamente la presenza di siluri in uno specchio d’acqua, ed in zone vergini l’utilizzo del clonk è micidiale. In queste zone è bene non insistere troppo con questa tecnica ma dosarla nei tempi e nei modi per fare in modo che i siluri col passare del tempo non si abituino al richiamo riconoscendolo come pericolo, diminuendo drasticamente la potenzialità della tecnica, come è accaduto in Italia o in Spagna ad esempio.

©Testo e Foto di Mirko Piccioli