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DATI CARATTERISTICI

Il Siluro presenta una pelle nuda, capace di notevoli mutamenti di colore per aiutare il mimetismo nei diversi tipi di fondale, ricoperta di una sostanza viscida e gelatinosa, che oltre a proteggerlo dalle malattie, gli permette di scivolare indenne tra massi e ostacoli del fondale.

Numerosi denti disposti su due grosse placche mandibolari, piccoli ma taglienti come rasoi. Nella parte interna delle branchie, esiste una vera e propria rastrelliera appuntita, che non permette ad eventuali prede inghiottite, di fuggire attraverso i suoi enormi opercoli branchiali.

Il siluro presenta un corpo tronco-conico a sezione rotondeggiante, sul quale è assente la pinna adiposa ed i pettorali sono a raggio spinoso.

Occhi piccoli, per cui ci vede pochissimo, ma ottimo olfatto coadiuvato da sei lunghi barbigli, che gli permettono di localizzare con esattezza la provenienza di qualsiasi vibrazione emessa in acqua, arrivando così sulle prede, anche in condizioni di scarsa visibilità.

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Tornando alla mutevolezza del colore della pelle,  il siluro presenta una vasta gamma di pigmentazioni: gli esemplari mostrati nella foto sono caratterizzati, in base al colore, come (in senso orario): “Po”, Giallo, Verde, Mandarino, Grigio, Bianco, Albino. Quest’ultimo presenta le caratteristiche tipiche dell’ albinismo, anomalia ereditaria consistente nella deficienza di pigmentazione melaninica nella pelle, nell’iride e nella coroide, nei peli e nei capelli.

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CAPACITA’ SENSORIALE

Molti autori sottolineano che il siluro è un pesce di fondo, avente un’attività essenzialmente notturna, ed lo descrivono come un predatore, che vive nelle acque tranquille e profonde degli avallamenti del fondale (Mohr 1957, Likolshiy 1955). La maggior parte dei pesci di fondo d’acqua dolce, sono provvisti di barbigli, e con qualsiasi tipo di fondale e in qualsiasi condizione d’acqua, questi “baffetti”  permettono loro di ricercare il cibo senza problemi, avvertendoli degli ostacoli o dei pericoli.

il siluro non fa eccezione: è infatti provvisto di tre paia di barbigli, un paio molto sviluppati sulla mandibola superiore, che nei soggetti più giovani arrivano fino all’inserzione delle pinne pettorali o addirittura di quelle ventrali, e due paia sulla mandibola inferiore molto più corti dei precedenti.

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Il siluro possiede tutto l’equipaggiamento sensoriale per la caccia in notturna; questo è stato dimostrato a seguito degli esperimenti di Todd nel1971, Peritsyma nel 1978, Malyukina e Martem Ganov nel 1982. I barbigli mandibolari superiori sono mobili e orientabili, e costituiscono dei sensori molto sensibili e perfezionati. Essi sono dei veri e propri radar olfattivi e uditivi: se catturate un siluro e provate a toccarglieli delicatamente, il suo primo riflesso sarà quello di ribassarli per proteggerli…[CONTINUA]

RILEVAZIONE DELLA PREDA

Il siluro è uno dei predatori più sensibili agli stimoli di natura chimica, vale a dire, alle sostanze chimiche dissolte nell’acqua. È stato scoperto che il siluro può rilevare determinati amminoacidi ed altre sostanze da distanze veramente notevoli.

Rilevare l’alimento con l’uso dei chemiorecettori presenta un grosso vantaggio, infatti, gli stimoli chimici possono essere usati anche in condizione di scarsa visibilità, mentre la vista no.

Il sistema di chemiorecezione usato nella rilevazione della preda è costituito dal sistema olfattivo e gustativo del pesce, con il sistema olfattivo, che è il più sensibile, il siluro è in grado di raccogliere stimoli chimici a molta distanza; il sistema gustativo funziona invece con un raggio d’azione più ridotto, e serve a completare l’informazione a breve distanza dalla preda. L’odore ed il gusto nei pesci funzionano in congiunzione, in quanto entrambi rispondono a stimoli simili, ossia prodotti chimici che si diffondono attraverso l’acqua…[CONTINUA]