comunicati gruppo siluro italia

 
COMUNICATO GSI – 25 11 2011 – DENUNCIA MANTOVA

In linea con l’operosità e il sistema di ripristino della legalità verso le procedure di contenimento, gestione delle carcasse, del benessere animale, del maltrattamento, delle norme sanitarie, delle procedure e protocolli in materia di Polizia Veterinaria e dei dettati in ordine amministrativo, Comunitari e Nazionali, puntualmente evasi e stravolti da chi opera le “mattanze” di Siluri, nella prospettiva che nessuno è al di sopra della legge costituita, e nell’ottica che la volontà di morte di questa specie, non giustifica la violazione di norme e leggi, il Gruppo Siluro Italia ha provveduto a denunciare presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Mantova, l’ennesimo contenimento di Siluri.

Tale volontà di denuncia si protrarrà e rinnoverà ogni volta che, strumentalizzando il contenimento di alloctoni, saranno compiuti reati e attività delittuose: tale azione di querela, si prorogherà senza sosta e senza tregua, finché queste attività di abuso legale continueranno.

Il Gruppo Siluro Italia, oltre a rivolgere ogni sua risorsa verso l’emersione di queste violazioni, si impegna a far si che la specie non colonizzi nuovi areali e non si espanda oltre i confini in cui attualmente è aclimatata, vigilando sui ripopolamenti e sugli stock ittici che li compongono, attraverso osservazione diretta e interrogazioni, nonché sensibilizzare con una campagna mediatica ad impedirne la diffusione volontaria in aree oggi esenti dalla sua presenza.

Il Gruppo Siluro Italia, in concerto con tutte le componenti coinvolte ritiene che attualmente il miglior contenimento della specie, che ne impedisca la sua diffusione, non è l’abbattimento di qualche esemplare realizzato a macchia di leopardo, strumentalizzando una fobia ecologica per giustificare fini di rinaturalizzazione improponibili, mercato, convenzioni, pesca di professione e propaganda pro fondi di alcune componenti scientifiche, ma sorregge l’idea che l’unica forma di contenimento sensata è impedirne la diffusione volontaria a mezzo di ripopolamenti approssimativi, incompetenti o incontrollati.

Il Gruppo Siluro Italia quindi, invita ancora, ogni pescatore sportivo, a non diffondere volontariamente ogni specie di alloctono trasportandolo in aree in cui non è presente, a vigilare sulla qualità degli stock ittici dei ripopolamenti e di dissociarsi da chi, per compiere i contenimenti, si rende colpevole di condotte criminali previste e punite dalla legge.

Il Direttivo del Gruppo Siluro Italia

 


 

COMUNICATO GSI – 26 10 2011 – OLONA 2011

L’Italia va avanti per mode, tradizioni e storicità, anche quando queste sono malsane, inconcepibili e inutili: tra queste c’è la convinzione che uccidendo alcuni esemplari di alcune specie si faccia il bene ecologico.

Un raro esempio di civiltà nel 2004, attraverso la Legge 189/04 ha ridato la dignità alla vita animale tutta, senza esclusione della classe d’appartenenza.

Anche per gli animali destinati al macello esiste “pietà” imposta per legge, al punto che se anche nati per morire per mano dell’uomo e divenire alimento, la legge impone che in questo passaggio non devono soffrire.

Esiste per ogni animale la tutela verso la sensibilità di chi osserva, di chi dissente dalla barbarie, dall’inutile sofferenza, dall’egoismo e sadico imporre classi e speci di animali nobili e meritori: ciò in Italia è punito penalmente.

Per questi motivi il Gruppo Siluro Italia, dopo aver osservato l’insulto alla vita animale compiuto dal Sindaco di San Zenone e dal Dirigente della Sezione Provinciale Fipsas di Pavia, sul fiume Olona, ha sporto denuncia presso la Procura della Repubblica per i reati previsti e puniti dal Codice Penale al Titolo IX bis.

Il Gruppo Siluro Italia, ricorda che nessuno, tra tutti coloro che si arrogano il diritto di uccidere in nome di una deviata tutela ecologica, è al di sopra della legge, e perseguirà a norma di legge chiunque in queste deprecabili manifestazioni violerà le norme penali, le norme sulla gestione delle carcasse, le norme sanitarie, veterinarie e comunitarie in materia di gestione della fauna.

In acque tormentate dall’uomo la soluzione non può essere l’uccisione dei pesci e la spettacolarizzazione di superstizioni create ad arte, nutrite da una componente scientifica e politica che, con i fondi ottenuti da queste bugie, acquista la seconda casa al mare….

Il Direttivo del Gruppo Siluro Italia

 


 

COMUNICATO GSI – 26 10 2011 – ATTENTI AI FALSI GSI

L’onda dell’irrefrenabile successo del Gruppo Siluro Italia, il suo metodo di intervento e le sue iniziative nel settore della tutela ambientale e della pesca sportiva, hanno confermato, giorno dopo giorno, il suo ruolo nel mondo aulietico nazionale.
Le sei sedi satellite del GSI che operano un capillare monitoraggio su fenomeni quali inquinamento e bracconaggio, la partecipazione al tavolo di lavoro permanente dell’Osservatorio Nazionale della Pesca, la collaborazione ad importanti progetti scientifici e la sinergia con enti (ministeriali, amministrativi locali, inquirenti) ed altre associazioni impegnate sullo stesso obiettivo, ne tracciano un profilo sempre più alto.
Probabilmente proprio sulla scia dei risultati ottenuti stanno nascendo associazioni che “clonano” le finalità del Gruppo, millantando meriti o capacità che confondono l’utente delle acque.
Queste associazioni, pur trattando pubblicamente temi tangenti non hanno nessun punto di contatto con il GSI, nascono da autonome volontà e sono dirette verso obbiettivi a noi ignoti con metodi che non conosciamo: essendo il particolare momento storico di rivoluzione della gestione delle acque in un equilibrio instabile e delicato, il Gruppo Siluro Italia ribadisce con forza che altre associazioni che trattano temi similari o che si identificano come “dediti alla pesca sportiva del Siluro”, se non riconosciute attraverso un comprovato e trasparente operato, non hanno nessun punto di contatto con il GSI.
Questi club di “pescatori ambientalisti” sono indipendenti, non coordinati dalla regia Federale o dall’ONP e rappresentano solo se stessi.
Perché è importante ribadirlo: primo perché l’utente non confonda e interpreti attraverso le strategie comunicative di questi club, che le azioni o iniziative da loro svolte sono in linea con le attività del GSI, secondo perché lavorando in modo scollegato e isolato non fanno parte di quelle associazioni riconosciute in sede Federale che compongono le energie in opera dell’Osservatorio Nazionale della Pesca disperdendo solo le forze in campo.
Il pescatore quindi non faccia di tutt’erba un fascio: il GSI che avete visto in azione in questi anni non ha nessun punto di contatto con questi gruppi di pescatori pur se praticano sistemi comunicativi che ricordano le attività in corso.
Si dice che “chi non è contro di noi è con noi”, ma non essendo a conoscenza di cosa questi club effettivamente realizzano è prudente e saggio ribadire le differenze e mantenere le giuste distanze precauzionali…

Il Direttivo del Gruppo Siluro Italia

 


 

COMUNICATO GSI – MINACCE UNGHERESI

https://www.grupposiluro.it/PescaFrodo/aggiornamento_ungheresi.htm

https://www.grupposiluro.it/PescaFrodo/pescafrodo.htm

Oggi, attraverso i nostri canali informativi, siamo stati messi a conoscenza che le bande criminali di origine ungherese, presenti lungo il Po, che si dedicano alla pesca di frodo, al contrabbando di carne di siluro e all’occupazione abusiva di interi areali fluviali, hanno minacciato ritorsioni nei confronti dei pescatori sportivi italiani dediti alla pesca nelle loro aree di interesse.

In particolare, l’avvicinarsi della stagione calda che coincide con la ripresa della loro attività criminale, vorrebbe essere protetta da intimidazioni che ci impedirebbero di continuare le attività di monitoraggio e denuncia in cui il GSI si è distinto negli ultimi anni.

Per tanto:
1) non andate a pesca da soli nelle aree afflitte da queste realtà criminali;

2) durante le sessioni notturne uno (o più di uno) rimanga vigile;

3) non lasciate incustodite le autovetture per lunghi periodi lontano dalla vostra vista;

4) assicuratevi di avere almeno un cellulare che abbia linea in caso di richiesta di soccorsi o intervento degli organi di polizia;

5) sappiatevi difendere qualora siate nell’impossibilità di chiedere aiuto.

Accettare passivamente minacce intimidatorie, accettare vigliaccamente di dover cedere oltre ai pesci, anche il diritto di pescare a questi banditi, non è accettabile ne tollerabile.

Il Direttivo GSI pertanto vi esorta a recarvi presso il primo posto di polizia utile per denunciare eventuali atti tesi a intimidire o a ledere la vostra persona qualora assistiate o siate vittime di simili azioni da parte di affiliati all’organizzazione ungherese.

Chi può divulghi il messaggio anche attraverso i forum di altre associazioni di pesca, in quanto uno di questi criminali potrebbe non fare distinzione se la vettura, la tenda o il gruppo di pescatori
appartiene ad un’associazione piuttosto che a un altra o semplicemente si tratta di campeggiatori ignari della drammatica situazione che vive il Po.

Gianluca Milillo, Il Basco.