Se agli albori della pesca al siluro l’ecoscandaglio era pressoché inutile grazie a tecniche semplici che non ne richiedevano l’utilizzo, con lo sviluppo di nuove tecniche per la pesca dalla barca e di alcune più ricercate e precise da riva, come la pesca con la boa, l’ecoscandaglio sta diventando sempre di più un articolo fondamentale.
Se nella pesca a boa il suo utilizzo è limitato solo alla scoperta delle variazioni di fondale, a vertical per determinare profondità e presenza di pesce, la massima espressione del suo utilizzo avviene nella tecnica della dinamica, in cui l’azione di pesca è seguita costantemente sullo schermo: dalla traccia della nostra esca, dalla presenza dei siluri e al loro movimento verso il nostro inganno.
Il mercato propone oramai tantissimi modelli di ecoscandagli: da quelli in bianco e nero a quelli a colori, passando per quelli in grado di riprodurre fedelmente ogni ostacolo sul fondale, da quelli con il GPS a quelli portatili, e da quello dallo schermo più piccolo a quello dalle dimensioni di un piccolo televisore.
Se per individuare scalini e profondità per tecniche come la boa non servono strumenti particolari, per quelle tecniche in cui è necessario individuare i siluri, la nostra esca ed il loro movimento è necessario uno strumento più potente e preciso. Già con strumenti di 320 pixel di risoluzione siamo in grado di determinare gli archi, ovvero la rappresentazione del pesce sullo schermo dovuta al passaggio di esso nel cono emesso dalla sonda dell’ecoscandaglio. Proporzionalmente alla profondità in cui ci troviamo, maggiore è l’arco visualizzato, maggiore è il pesce. Il nostro consiglio è di scegliere un modello di 480 pixel, che permette una migliore definizione. Esistono anche ecoscandagli a colori, che aiutano a definire meglio i pesci sul fondale grazie all’aiuto della scala di colori che definisce la traccia visualizzata.
Un utile optional che in alcuni ecoscandagli è possibile integrare è il GPS: oltre a poter salvare sulla cartina gli spot, gli ostacoli o le derive migliori, in caso di nebbia ci permette di navigare seguendo la rotta percorsa o semplicemente osservando la cartina riprodotta sullo schermo.
La sonda che permette il down/side scan risulta per la nostra pesca poco utile in quanto nonostante permetta di avere un’idea reale del fondale e di individuare distintamente i pesci, in tecniche come la dinamica è inutile per il tipo di visualizzazione espressa, così come risulta veramente complicata il settaggio, che assieme alle correnti rendono confusa la lettura del fondale.
L’ecoscandaglio è composto da una unità monitor su cui vengono rappresentate tutte le informazioni (profondità, temperatura dell’acqua, voltaggio della batteria ed ovviamente le tracce dei pesci) e posizionata solitamente ben in vista sulla console di guida. L’altra parte fondamentale è la sonda (trasduttore), la quale deve essere fissata sullo specchio di poppa assicurandoci che la posizione non interferisca con la scia della barca: eventuali bolle d’aria create dall’elica potrebbero infatti disturbare il segnale visualizzato sul monitor, creando tracce casuali (chiamato “rumore”). Se la sonda nelle imbarcazioni di grandi dimensioni viene spesso fissata definitivamente, su natanti trasportabili o tender si usa solitamente fissare la sonda allo scafo mediante apposite ventose o staffe regolabili in inclinazione ed altezza da fissare al bordo della barca.
Monitor e sonda sono collegate tra di loro con un cavetto in cui è presente anche l’alimentazione dei dispositivi: basta una comune batteria da 12V 7A a secco, come quella da scooter/moto per alimentarli. Ricordiamo a fine sessione di ricaricare la batteria con l’apposito alimentatore ad impulsi.
Gli strumenti più utilizzati sono:
Eagle Fishmark 320 e 480
Lowrance x-125, Mark 5X e Mark 5x Pro
Lowrance HDS5 o superiori
Regolazione dell’ecoscandaglio
Se siete in possesso di modelli Eagle Fishmark o Lowrance della serie X o Mark, vi proponiamo di seguito la sequenza dei settaggi da eseguire la prima volta che si accende l’ecoscandaglio:
1. Disattivazione ID pesce (Fish ID): alla prima accensione solitamente è spuntata questa opzione. In questo modo sull’ecoscandaglio non appariranno le tracce e gli archi, ma ogni segnale è visualizzato con l’icona di un pesce. Questa visualizzazione non è quindi consono al nostro utilizzo. Deselezioniamo la casella. (Menù Impostazioni->Sistema->Reiezione dei disturbi)
2. Velocità impulsi (Ping Speed): controlla la frequenza con cui il trasduttore invia in acqua le onde del sonar. In generale si utilizza al massimo della frequenza. (Menù Impostazioni->Sistema->Velocità impulsi)
3. Impostazione Reiezione dei disturbi: questa opzione permette di controbilanciare le interferenze con i segnali del sonar riducendo l’eco parassita visualizzato nel display. Impostiamo “Alto”. (Menù Impostazioni->Sistema->Reiezione dei disturbi)
4. Impostazione Trasparenza superficie: serve a ridurre l’eco parassita superficiale (sul display appare una striscia nera “a galla”). Selezionando “Alta” riduciamo la sensibilità del ricevitore in prossimità della superficie, eliminando così tracce indesiderate. (Menù Impostazioni->Sistema->Trasparenza Superficie)
Regolazione durante la pesca
Durante la pesca, ed in special modo nella pesca a dinamica, capita spesso di non riuscire a vedere correttamente i pesci, la nostra scia, o di vedere troppo “rumore”. In questo caso tocca a noi intervenire manualmente per correggere alcuni settaggi.
Generalmente la “Sensibilità” è la chiave di tutto: aumentandola andremo a visualizzare più segnali raccolti dalla sonda, abbassandola filtreremo molti di essi, che ai fini dell’azione di pesca non ci interessano o creano solo confusione.
La grey-line o color-line invece servono a intensificare più o meno il colore mostrato dalle nostre scie o degli archi in proporzione all’ampiezza del segnale.
E’ possibile anche agire sulla portata dell’ecoscandaglio: lasciandola in automatico permettiamo allo strumento di decidere quanto farci vedere sullo schermo del fondale, tendendo ovviamente a mostrarci sempre tutta l’altezza. Utilizzando la funzione in manuale, possiamo decidere noi di visualizzare la portata che vogliamo, visualizzando con maggiore definizione una sola parte del fondale. Esiste in molti modelli anche la funzione “zoom” per poter ingrandire una determinata zona senza cambiare la portata.
A volte succede inoltre che nonostante le regolazioni del caso, non riusciamo a visualizzare la nostra scia o quella del compagno. In questo caso bisogna agire fisicamente sulla sonda, spostandola in caso di sonda non fissata definitivamente ma su ventosa o supporto, o anche inclinandola verso il basso o l’alto a seconda della posizione in cui si trova: questa operazione permette di ampliare o meno il cono emesso dalla sonda di captazione. Più ampio è il cono, maggiori sono le informazioni raccolte a scapito della definizione e viceversa.