La pesca con il morto manovrato è giunta nel nostro paese, all’inizio degli anni novanta e fin da subito questa tecnica innovativa si dimostrò molto efficace per insidiare tutti i tipi di predatori presenti nelle nostre acque. Personalmente mi avvicinai a questa nuova tecnica con l’intento di insidiare il Lucioperca, ma non potei fare a meno di notare le grandi potenzialità di questa pesca, nei confronti del Siluro, nelle sessioni quotidiane le molteplici catture mi fecero intuire la necessità di sviluppare la montatura e l’attrezzatura di conseguenza per permettermi di sostenere il combattimento con pesci dalla grossa mole.
La Montatura Drachkovitch
Ideata dal pittore francese Albert Drachkovitch, è una montatura il cui corpo è costituito da un filo d’acciaio di 0.80-1.00 mm a forma di spilla, sulla quale monteremo la nostra esca; questo telaio sarà poi unito tramite un’occhiello alla parte anteriore dov’è inserito il pallettone di piombo che potrà variare da 10-20-30 g, a seconda dello spot nel quale faremo lavorare la nostra esca.
All’occhiello principale della montatura, saranno fissate tramite due braccioli in kevlar, anche le due ancorine che dovranno essere di misura compresa tra 1 – 1/0 e molto resistenti, 20 cm di filo di rame ci consentiranno poi un corretto fissaggio del pesce esca.
Cosa molto importante sarà adeguare le misure della nostra montatura al pesce che andremo ad innescare, così da permetterne il corretto funzionamento. Il “segreto” di questa montatura piombata in testa, è infatti quello di permettere all’esca un movimento ondulatorio in modo molto realistico in prossimità del fondo. Vi consiglio di utilizzare pesci appena storditi-morti in quanto sarà migliore la tenuta sulla montatura durante l’azione di pesca, inoltre la livrea sarà molto più brillante e naturale.
Per finire consiglio di autocostruire le montature, in quanto quelle che si trovano in commercio sono adatte alla sola pesca del Lucioperca, quindi troppo deboli per portare a termine con successo il combattimento con un Siluro, potremo poi utilizzando della polvere plastificante, personalizzare il colore del piombo a piacimento, rendendolo anche meno percettibile dal Siluro.
Materiali
Consiglio l’uso di canne lunghezza 2,40 m per la pesca da barca e 3,00 m per la pesca dalla riva per una grammatura di 50-100g ad azione “fast” o prettamente di punta, questa ci permetterà una pronta ferrata e una migliore presentazione dell’esca, sulla quale abbineremo un buon mulinello taglia 4000-5000 dotato di un ottimo antiritorno e frizione, avremo così un’attrezzatura leggera e maneggevole per poter affrontare lunghe sessione di pesca con il minimo affaticamento.
Sul mulinello consiglio di montare del trecciato da 50-65 lb questo infatti essendo privo di elasticità, ci darà maggiore sensibilità e un diretto contatto con la montatura che lavora sul fondo, un’altro fattore da valutare è il colore del trecciato, io personalmente lo uso “fluo” così da percepire in maniera visiva ogni spostamento laterale o le mangiate in spiombata verso l’alto che capitano spesso pescando a ridosso delle rive.
Innesco del pesce
Nella pesca al Siluro consiglio l’utilizzo di pesci esca di taglia compresa tra 13-18 cm. Dopo aver stordito il vivo con un colpo sulla testa, andremo ad inserire l’anima della montatura nella bocca di questo, fino ad arrivare all’occhiello; fisseremo quindi il pesce esca con il filo di rame, forandolo dietro l’opercolo e facendolo passare nell’occhiello almeno per due volte. Nel montare l’esca faremo attenzione che la bocca del pesce rimanga ben chiusa, questo permetterà un nuoto più fluido e regolare durante la nostra azione di pesca.
Azione di pesca
Durante la nostra battuta di pesca dovremo animare il pesciolino a piccoli scatti verso l’alto, provando a dargli il movimento di un pesce ferito o moribondo che nuota a zig zag in prossimità del fondo. Gli faremo compiere dei saltelli che possono variare da 30 cm ad 1 m. L’azione di pesca non sarà mai uguale in ogni situazione, questa va impostata in base agli spot scelti per la battuta e alle condizioni del fiume, io personalmente utilizzo questi tre seguenti tipi diversi d’azione:
In deriva – mentre la barca deriva in corrente lungo il fiume, lancio verso monte e lasco cadere liberamente la montatura fino a percepire il contatto con il fondo, comincio poi una trattenuta controllata facendo compire i classici “saltelli” tenendo la canna con un angolo massimo di 45° così avrò sempre un buon margine per la ferrata.
Da ancorati – a volte navigando lungo il fiume ed utilizzando l’ecoscandaglio per la lettura del fondale, mi capita di imbattermi in qualche gradino o cambio di fondo in corrispondenza del quale noto sul monitor la presenza di qualche arco di pesce. In questo caso dopo aver memorizzato bene il punto, per non disturbare i pesci già molto sospettosi, facendo derivare la barca liberamente, mi riporto sul posto ancorandomi alla riva appena sopra il salto di fondale dove poco prima avevo avvistato i pesci; così facendo lancio verso monte lasciando cadere la mia montatura fino a sentire il contatto con il fondo. A questo punto durante la passata della mia esca mi troverò a farla saltellare proprio giù dal gradino di fondale dove i pesci sono in agguato al riparo dal flusso della corrente.
Durante la piena – consiglio di pescare molto leggeri in prossimità della superficie, di solito uso montature non superiori ai 5 -10 gr. e derivando a ridosso delle sponde, vado a cercare tutti quei possibili ostacoli che infrangono la corrente, strutture idrauliche, piante o quant’altro fornisca riparo ai pesci, proprio dietro questi ripari in caso di piena si ammassano grandi quantità di pesce foraggio e tra questi troveremo sicuramente dei Siluri in caccia. In questo caso il lancio dovrà essere molto preciso, la posa dell’esca dovrà essere silenziosa per non allarmare i pesci a galla e imprimendo con la canna delle vere e proprie jerkate, faremo fare una passata all’esca negli strati superficiali.
Conclusioni
E’ una tecnica facile da apprendere che regala soddisfazioni da subito anche ai principianti, molto efficace per qualsiasi predatore, allarga le possibilità di cattura per altre specie come i Lucci ed il Lucioperca lasciando molto spazio alla fantasia del pescatore, perché può inventarsi i vari movimenti più catturanti.
L’unico inconveniente a cui purtroppo non riesco a porre rimedio , sono i frequenti incagli sul fondo che molte volte mi “rubano” la montatura, ma questa è la pesca ed a me piace così!!!
©Testo e Foto di Fabio Benetti