Siluri con la teleferica

di Marco Micolo 

 

Quest' estate ero in Liguria e ho visto dei pescatori praticare dalla scogliera una tecnica che mi ha incuriosito e che mi sono fatto spiegare per provarla in Po. 
Si tratta di un sistema che consente di pescare distante da riva a mezz'acqua, senza usare il galleggiante, e senza dovere sottoporre esche di dimensioni consistenti allo stress del lancio. 
Il sistema mi è sembrato ottimo per pescare in Po dalle punte o nei fondoni a corrente lenta, e comunque in tutte quelle situazioni in cui ci si trova a dovere pescare lontano da riva con esche voluminose.
Il sistema, che i pescatori di mare chiamano "teleferica", consiste nel collegare il terminale alla lenza madre tramite un moschettone libero di scorrere su di essa.
L procedura per costruire la montatura è la seguente: infiliamo il dineema proveniente dal mulinello nell'anello di una grossa girella con moschettone, e leghiamo il capo libero su l'anello di un'altra girella di uguale dimensione, sulla quale fisseremo uno spezzone di nylon di 0,30 mm, lungo circa 70-100 cm (in grado di rompere con facilità in caso di incaglio), con legato un piombo piatto da 300 gr. 
Si prepara poi un terminale in kevlar lungo circa 150 cm, con un amo del 10/0 per l'anguilla, ed un piombo da 30 gr fermato con un nodo di lana o uno stopper ad una decina di cm dall'asola, che infileremo poi nel moschettone della girella preventivamente infilata sulla madre lenza. 
Fatto questo tutto è pronto. 
Si lancia, senza il terminale, cercando di raggiungere il limite a valle della buca, o se la buca è lunga e uniforme, il più lontano possibile. 
Una volta innescato l'amo, si aggancia, tramite il moschettone, il terminale alla lenza madre e si mette bene in tensione la lenza con la canna posizionata in verticale sul picchetto. 
A questo punto il terminale, aiutato dalla piccola zavorra che porta, inizierà a scendere, a mo' di teleferica, verso il centro della buca. 
Il terminale però non arriverà mai sul fondo, ma si posizionerà a mezz'acqua, lasciando all'esca una libertà di movimento totale e non offrendo nessun tipo di resistenza alla mangiata del siluro. 
Qualche problema si può porre solo in fase di ferrata: col terminale libero di scorrere è facile che alla prima non si senta resistenza, dando l'impressione di avere miseramente "lisciato", ma le prime ferrate scalzano solo il piombo dal fondo, senza sollecitare il terminale. 
Bisogna ferrare più volte, recuperando lenza e ripetendo la ferrata, fino ad avvertire le testate del pesce. 
Io ho provato questo sistema di notte in una profonda buca a valle di una punta presso il ponte di Viadana e, nonostante una sola cattura, mi è sembrato molto valido, soprattutto pescando con più canne (evita i soliti grovigli da anguille un po' troppo...vivaci!).
by Marco Micolo E-mail: tricolandia@libero.it


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