Articolo GAZZETTA DI PARMA
INQUINAMENTO—Scaricato nel Cinghio da un'azienda agricola colta in flagrante
Liquame killer fa strage di pesci
C'era la gente con i gomiti sui parapetti dei ponti sulla Parma, che guardava giù, allibita tutti quei pesci morti che galleggiavano. La moria è cominciata a metà mattina, e qualcuno non è rimasto solo a guardare: telefonate sono arrivate ai vigili urbani, alle guardie ittiche volontarie, anche al centralino della «Gazzetta».

I primi a sguinzagliarsi sono stati proprio gli agenti della polizia municipale, che hanno avvertito le guardie provinciali e i tecnici dell'Arpa. E' scattata una specie di caccia all'«inquinatore», risalendo la macabra scia sono arrivati al torrente Cinghio e a cogliere «in flagrante» un'azienda agricola di Corcagnano che stava scaricando liquame schietto dai vasconi di contenimento in un rio che finiva dritto nel Cinghio. E di qui nel Baganza, e infine nella Parma. Con un effetto letale sia per la fauna che per la flora dei fiumi.. «Gli scarichi fognari e peggio quelli industriali _ spiega Giuseppe Dallara, direttore dell'Arpa _ con le loro altissime concentrazioni di azoto e carbonio e altri inquinanti finiscono per assorbire l'ossigeno disciolto nell'acqua e provocare l'asfissia dei pesci. Un fenomeno abbastanza frequente, purtroppo, e ben visibile quando i pesci boccheggiano».

Il titolare dell'azienda agricola pare sia caduto dalle nuvole, dicendo che forse era stata una svista degli operai. Cosa rischia ora? Come minimo una sanzione amministrativa, se lo scarico risultasse autorizzato ma fuori dalle tabelle; conseguenze più pesanti nel caso fosse abusivo, e a quel punto incorrerebbe un vero e proprio reato, e quindi materia della Procura della Repubblica. Oggi i campioni prelevati dai tecnici dell'Arpa saranno analizzati in laboratorio.

«E' un'indecenza _ sbottava ieri sera una guardia ittica volontaria _ dopo tutta la siccità dei mesi estivi, e i decreti della Provincia che hanno vietato la pesca. Comportamenti del genere sono vergognosi».

 


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