Fiuminforma sulle rive del Po
Le iniziative di Legambiente da Piacenza al Delta

Dal 16 al 27 Maggio la "Maganina", la barca del circolo Legambiente di Parma, ha navigato sul Po nell’ambito di Fiuminforma, la campagna di Legambiente di analisi e informazione sullo stato dei fiumi italiani.

Navigabilità, difesa dalle acque, risanamento, valorizzazione dei prodotti tipici, utilizzazione turistica, sono stati i temi di iniziative di Legambiente a Piacenza, Cremona e Polesine Parmense.

1) Piacenza e la navigabilità.

16 Maggio. Piacenza. La navigazione sul Po ai fini turistici si può, anzi si deve fare. È il concetto comune emerso dalla tavola rotonda organizzata da Legambiente e ospitata dalla Provincia di Piacenza con la presenza di numerosi esponenti delle istituzioni locali. Introduzione del circolo Legambiente Piacenza. Il Presidente dell’ARNI Ielo ha illustrato i progetti e i finanziamenti che da qui al 2006 dovrebbero rendere il Po navigabile dal mare Adriatico fino a Piacenza con l’eliminazione dello sbarramento di Isola Serafini. Si parla di navigabilità ma non si entra nel merito (merci e/o passeggeri, carbone o turisti?). Luigi Rambelli (Legambiente), facendo un ragionamento a tutto campo, dalla sostenibilità ambientale a quella economica, ha affermato che mentre si intravedono potenzialità per la navigazione turistica i punti d’ombra su quella commerciale non sono pochi: dai costi al tipo di merce che si vuole trasportare con l’esclusione obbligata dei semilavorati o delle merci che vengono consegnate con il meccanismo del "just in time". Se si vogliono togliere camion dalla strada il mezzo utile (ambientalmente ed economicamente) è la ferrovia non il corso d’acqua.

2) Cremona: "Per un parco del Po". 17 Maggio.

Il parco del Po è la priorità sulla sponda cremonese. È quanto emerso ragionando sul Grande Fiume con gli esponenti di Legambiente Cremona. Il tour di Fiumi Informa è stato ospitato dal prestigioso "Circolo Canottieri Baldesio" per le attività di educazione ambientale e per la prima uscita della mostra fotografica che paragona fotogrammi aerei del ’61 e del ’94 rendendo bene, visivamente, i terreni golenali sottratti al fiume dall’attività antropica. Ovviamente grande interesse, tra studenti, insegnanti e rappresentanti del circolo, per le foto riguardanti Cremona. A nord della città è ubicato il porto sul Po, un porto che funziona a scartamento ridotto e che non condiziona eccessivamente l’ambiente fluviale. Al contrario di Piacenza (dove si sta costruendo un inceneritore di rifiuti in zona a rischio di esondazione) a Cremona non c’è un rischio di questo tipo, ma alcune attività industriali - tra cui la raffineria Tamoil - sono vicine agli argini del Po. Stanti queste condizioni l’obiettivo, ha detto Luca Avino della Legambiente di Cremona, pensando al Po è quello di realizzare il parco fluviale comunale.

3) Polesine Parmense: Smettiamo di "svendere" le golene e "vendiamo" la nebbia e il culatello buono.

C’è anche chi sta pensando a pacchetti turistici che, tra le peculiarità, abbiano anche quel muro impenetrabile di vapore acqueo che attutisce i rumori e rende invisibile il mondo. La nebbia come motivo per farsi un giro sul Po, in inverno. Di quest’idea ne ha parlato Massimo Spigaroli, presidente del Consorzio "Strada del Culatello", nonchè ristoratore e ospite del seminario "L’offerta turistica del Po", organizzato da Legambiente. Il seminario si è svolto a Polesine Parmense e sono intervenuti numerosi protagonisti, istituzionali e di categorie. Sono venute fuori suggestioni e si sono analizzate le potenzialità turistiche del Grande Fiume. A tirare le conclusioni sono stati l’assessore regionale al turismo, Guido Pasi e il presidente di Legambiente Emilia-Romagna, Luigi Rambelli. Pasi ha fatto il punto sull’evoluzione del turismo e sulla vocazione turistica del Po mettendo in guardia sul tema navigabilità, "attenzione che il trasporto merci scaccia i turisti" ha detto l’assessore, e dando qualche dritta sull’ospitalità in particolare suggerendo la creazione di posti letto riconvertendo le cascine di campagna ed evitando in modo assoluto i grandi complessi alberghieri. Ha anche sottolineato come il Po debba conservare il suo status ambientale se vuole essere vincente come proposta turistica.

Rambelli ha puntualizzato queste affermazioni riempiendole di contenuti: "Significa non svendere più terreno demaniale ai privati, anzi bisogna percorrere la strada inversa riacquisire le golene ora utilizzate per scopi agricoli di bassa resa e ridarle al Po. Restituire lo spazio al fiume significa metterlo in sicurezza e questo avrà implicazioni positive per tutti. Poi niente nuove opere che snaturino l’ambiente e severi controlli sull’attività estrattiva". Rambelli ha richiamato anche l’esperienza degli alberghi ecologici utile anche per una possibile strada di turismo ecocompatibile per il Po.

 


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