Taglio completo..15 euro?

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Cosa provereste se domani mattina quando vi svegliate e guardate fuori dalla finestra non trovate più gli alberi nel vostro giardino?

Verso fine maggio 2006 quando tornai, appena una settimana dopo, sul luogo di pesca non credevo di trovarmi nello stesso posto: circa 2 km di rigogliosa vegetazione  su entrambe le sponde del fiume Reno (zona Longastrino provincia di Ferrara) era stata rasa al suolo, lasciando spazio ad un vuoto visivo sconfinato in cui comparivano solo un albero e una ruspa.

Il danno era condito anche con la classica beffa, infatti molti degli alberi tagliati erano stati buttati nel fiume, quindi anche nella speranza che il tempo avrebbe potuto riportare un po’ di verde sulle nude sponde, il tratto comunque risulterà per sempre impescabile.

Tornato a casa mi sono messo al computer ed ho cercato di capire cosa dice la legge a riguardo della gestione delle rive dei fiumi, che ora cercherò di riassumere di seguito.

Norme di indirizzo per la gestione e manutenzione dei corsi d'acqua nei tratti arginati del bacino Reno (tratte da http://www.regione.emiliaromagna.it/bacinoreno/sito_abr/leggi/tratti_arginati.htm)

 

 La manutenzione e lo sfalcio delle sponde devono essere fatte tramite la:

 

-          rimozione ed asportazione delle alberature cadute ed in precarie condizioni di stabilità e fitosanitarie;

-          E INVECE HAN TAGLIATO TUTTO

-          rispetto e salvaguardia degli elementi storico-antropici e di rilievo naturalistico presenti lungo il corso d'acqua;

-          SOLO UN ALBERO ERA IN POSSESSO DI ELEMENTI STORICO ANTROPICI?

-          non eseguire i tagli della vegetazione arbustiva ed arborea nel periodo marzo - giugno; sono sempre consentiti gli sfalci nei corpi arginali e nelle loro fasce di rispetto;

-          IL PERIODO DI INIZIO E FINE LAVORI è STATO A METà MAGGIO

-          eseguire il taglio selettivo della vegetazione nella sezione idraulica privilegiando la permanenza degli arbusti;

-          TRAMITE LA PALA DELLA RUSPA LE SPONDE SON STATE RASCHIATE, CHE DI CONSEGUENZA FRANAVANO PER MANCANZA DELLE RADICI

-          a seguito di risagomature di sponda e di asportazione delle ceppaie, prevedere la piantumazione di talee e/o piantine di arbusti di salice ed ontano.

-          NON è STATO FINO AD OGGI PIANTATO NIENTE

Non avendo ancora però colmato la mia curiosità ho voluto continuare la ricerca e sono andato a leggere quali conseguenze portano azioni come quelle effettuate sulle sponde di un fiume.

ASPETTI IDRAULICI DELLA MANUTENZIONE DEGLI ALVEI

(tratto da: http://www.cbcc.it/immagini/public/La_manutenzione_di_fiumi_e_canali_-_Empoli_(29_ottobre_2004).pdf#search=%22consorzio%20bonifica%20chianti%20empoli%2028%20ottobre%22)

LA CAPACITà DI PORTARE ACQUA DI UNA SEZIONE DEL CORSO DEVE ESSERE COMMISURATA ALLA VULNERABILITà AGLI ALLAGAMENTI DELLE AREE LIMITROFE, PERTANTO IN RELAZIONE PROPRIO A QUESTA COMPONENTE DI RISCHIO SI DEVE PROVVEDERE AL MANTENIMENTO DELLA OPPORTUNA OFFICIOSITA’ IDRAULICA MEDIANTE:

-ELIMINAZIONE DEGLI ACCUMULI DI MATERIALE DI VARIA PROVENIENZA

-TAGLIO SELETTIVO DI ALBERI (PRIVILEGIANDO QUELLI A FINE CICLO VITALE E/O PERICOLANTI E/O IN POSIZIONE PARTICOLARE)

LE PIENE PRODUCONO NELL’ALVEO E SULLE SPONDE FORTI TENSIONI TANGENZIALI, CHE SPESSO SONO CAUSA DI EROSIONI DI FONDO E/O DI SPONDA […] NEL CASO SI DEBBA INTERVENIRE SI POSSONO ADOTTARE TECNICHE DI DIFESA A MAGGIOR O MINOR IMPATTO.

TIPICHE DIFESE DIRETTE DI SPONDA VANNO DAI MURI, DALLE GABBIONATE O DALLE SCOGLIERE O PENNELLI […] VA EVITATO L’IMPOVERIMENTO DELL’HABITAT CHE POTREBBE CREARE CONDIZIONI PER UNA DIMINUZIONE DELLE SPECIE ANIMALI E VEGETALI PRESENTI.

L’ALVEO NATURALE è CARATTERIZZATO DA TEMPERATURE DELL’ACQUA ADATTE ALLE VARIE FUNZIONALITA’ E CON MINIMI SBALZI […] CHE FUNGONO DA BUONA COPERTURA PER I PESCI E IL RILASCIO DI MATERIALE VEGETALE, MENTRE L’ALVEO CANALIZZATO NON è OMBREGGIATO, NON RISERVA RICOVERI PER I PESCI E PRESENTA AMPI SBALZI DI TEMPERATURA TRA IL GIORNO E LA NOTTE.[ …]

L’ELIMINAZIONE DEI COSIDETTI OSTACOLI IN UN ALVEO PRODUCE EFFETTI DIRETTI NEGATIVI SUGLI INVERTEBRATI E SUI PESCI , LA RIMOZIONE DELL ’OSTACOLO […] FA Sì CHE I MATERIALI FINI VENGONO TRASPORTATI VERSO VALLE DALLA CORRENTE LASCIANDO I PESCI SENZA CIBO.

MOLTO IMPORTANTE:

IN RIFERIMENTO ALLA DPR. 14.3.1993 DOVE SI INDICA CHE LA SCELTA DELLA CORRETTA TECNICA DI INTERVENTO DI MANUTENZIONE IN ALVEO DEVE TENDERE AL MANTENIMENTO E AL RIPRISTINO DEL BUON REGIME IDRAULICO […] TALI PROCEDIMENTI DEVONO ESSERE OTTENUTI RIDUCENDO PER QUANTO POSSIBILE L’USO DI MEZZI MECCANICI.

Alla luce delle informazioni raccolte la domanda sorge spontanea: dove è la logica di questo scempio?

Per paura delle piene?

E allora perché riempire l’alveo con gli alberi tagliati?

Erosione di una sponda?

E allora non sarebbe bastato costruire una piccola massicciata o mettere in acqua un grosso masso e spezzare così la corrente?

Credo che tutto sia riconducibile ad un discorso di risparmio, ovvero: costa di meno pagare una persona che va a togliere via tutto con una ruspa o dieci che devono valutare albero per albero se tagliarlo o meno?

LA LEGGE SPINGE PER UNA POLITICA DI GESTIONE MIRATA, NON DI TOTALE DISTRUZIONE.

Sono stati 13 gli enti a cui ho spedito un’email contenente questo testo con tanto di foto, ma a tutt’ora nessuno si è degnato di

rispondermi.

E pensare che il fiume Reno è pure stato inserito in un progetto di tutela fortemente
voluto dalla CEE per la tutela degli habitat e delle specie di fauna
selvatica che li caratterizzano, denominato: "Rete Natura 2000".
Cos’è  “Rete Natura 2000”?


Natura 2000 è il nome che il Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e coerente (una "rete") di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'Unione stessa ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali.

La Rete Natura 2000 è costituita dalle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS). Attualmente la "rete" è composta da due tipi di aree: le Zone di Protezione Speciale, previste dalla Direttiva "Uccelli", e i Siti di Importanza Comunitaria proposti (pSIC); tali zone possono avere tra loro diverse relazioni spaziali, dalla totale sovrapposizione alla completa separazione.

Con Natura 2000 si sta costruendo un sistema di aree strettamente relazionato dal punto di vista funzionale e non un semplice insieme di territori isolati tra loro e scelti fra i più rappresentativi. Rete Natura 2000 attribuisce importanza non solo alle aree ad alta naturalità ma anche a quei territori contigui, indispensabili per mettere in relazione aree divenute distanti spazialmente ma vicine per funzionalità ecologica.

Questa nuova impostazione di sistema si integra con la strategia del Consiglio d'Europa di promuovere un approccio più comprensivo e meno parcellizzato del governo del territorio che ha portato all’adozione della Convenzione Europea sul paesaggio.

Beh per fortuna…figuratevi cosa sarebbe potuto succedere se non fosse rientrato in questo progetto di tutela..forse oltre al taglio ci avrebbero fatto anche la barba!?

 

Michele Valeriani

Presidente Gruppo Siluro Italia

A quando i salmoni?    

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Nel numero di Pescare di luglio di quest’anno avevo chiesto e ottenuto di fare pubblicare sulla rivista un articolo per denunciare lo sfalcio indiscriminato che era stato effettuato lungo le sponde del fiume Reno.

Quello stesso articolo l’ho allegato ad un’email che poi ho spedita e inoltrata ben 17 volte ad autorità competenti, assessori, e autorità di controllo ma senza ottenere la ben che minima risposta.

Nel frattempo però l’enorme “lama rotante” è tornata a colpire imperterrita.

A fine agosto di quest’anno sempre nel Reno in un tratto di argine vicino a Passo Segni (Fe) compaiono un paio di ruspe che in un paio di giorni radono al suolo la rigogliosa vegetazione di una sponda.(foto 1-2)

Un mio amico che con me in quel tratto aveva trascorso nottate di pesca indimenticabili mi chiama per avvertirmi, il tempo di prendere la macchina fotografica e sono sul posto.

Lo scenario è come al solito desolante, non è stato risparmiato un albero per almeno un chilometro.(foto 3-4-5-6)

Il giorno dopo sacrifico una mattinata di lavoro e mi metto su internet per cercare di capire  chi autorizza questo genere di lavori.

Un paio di telefonate e arrivo a parlare al telefono con il geometra che ha dato “

l’ok” ai lavori.

Molto gentilmente mi viene detto che “non mi devo preoccupare perché i lavori sono autorizzati..blablabla..il taglio selettivo in quella zona non si poteva effettuare a causa della vegetazione troppo fitta..blablabla..l’acqua deve scorrere velocemente in caso di piena e gli alberi la rallentano..tanto fra 10 anni ricresce tutto (?)…e poi comunque siamo stati clementi perché la legge dice che bisognerebbe radere al suolo gli alberi di entrambe le sponde, lo dice la normativa del 1904!”

1904?

Dopo oltre un secolo, 2 guerre mondiali, l’entrata in Europa, la globalizzazione, l’effetto serra ecc ecc, i nostri fiumi e le nostre acque vengono gestite da persone che fanno riferimento ad una legge che se la cercate su internet non è neanche scritta in word ma con la macchina da scrivere?
(http://www.regione.piemonte.it/sit/argomenti/difesasuolo/dwd/normativa/rd523_1904.pdf)

 

Io l’ho stampata e me la sono letta tutta, e alcuni punti mi hanno lasciato veramente senza parole, come quando si parla di ricorsi e si fa riferimento ad una legge del 1889, ma il bello è che comunque in caso di contestazione sui lavori “spetta pure all’autorità amministrativa (..) riconoscere , anche in caso di contestazione, se i lavori sono rispondono allo scopo cui debbono servire e alle buone regole d’arte”.  

Che significa?  

Semplice, è come se io che non sono imbianchino decido di dipingere la mia stanza da letto, poi magari la mia ragazza mi dice che non ho fatto un bel lavoro, allora io vado in bagno mi guardo allo specchio e mi domando in terza persona: “Michele secondo lei ha fatto un bel lavoro?”.

Io mi rispondo di “sì” e mi autocertifico, poi magari quella notte finisco a dormire in garage perché la mia ragazza mi ha chiuso fuori di casa,però i lavori ormai sono fatti e approvati da me stesso e lei si tiene la camera così come è.  

Sull’argine di un fiume spesso accade la stessa cosa, chi fa i lavori poi si dice “bravo da solo”.  

Questo tratto di Reno fa parte del progetto “Natura 2000” (foto 7), ovvero un progetto dell’

dell'Unione Europea nato per salvaguardare la biodiversità ed a tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali.

La Rete Natura 2000 è costituita dalle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS), ed all’interno di queste zone lo sfalcio è VIETATO.

(http://www.regione.emilia-romagna.it/natura2000/)

Dal punto di vista legistalivo la sicurezza e incoluminità della gente viene prima di quella delle piante,degli uccelli e dei pesci, e su questo non ci sono dubbi però il “modus operandi” di tali sfalci rimane molto nebuloso e lacunoso.

Ad esempio l’inizio lavori non viene segnalato, quindi non è possibile sapere in anticipo cosa accadrà  e quando inizieranno i lavori i tempi sarà troppo tardi per fare intervenire immediatamente qualcuno.

Per questo genere di operazioni poi bisognerebbe redarre   la VIA (valutazione d'impatto ambientale) e la VAS (valutazione ambientale strategica), io ho chiamato l’ufficio della Provincia ma nessuno degli interpellati è stato in grado di darmi una risposta esauriente.

La stessa cosa che è successa nel Reno è accaduta nel Lamone vicino a San Romualdo (Ra) dove è stato raso al suolo l’ultimo bosco di piante ultratrentennali che sorgeva a ridosso della sponda, e sempre in zona ZPS e sempre perché l’acqua deve scorrere il più velocemente possibile a valle.

Questo nonostante il Lamone sia un fiume raramente soggetto a piene e mai tra l’altro di grande entità.

Pure il fiume Panaro nel tratto di Santa Bianca (Fe) è stato ritenuto “poco fluidodinamico” e allora “ciao” ad alberi e giù di taglio con enormi massi bianchi messi sulle sponde.

Biodiversità, zone di protezione, normative “barra bis”, enti preposti alla salvaguardia di..., tutte gran belle…e quindi?

E quindi la biodiversità non può esistere se vengono cambiati così radicalmente gli ambienti naturali (vedi il Po), le zone di protezione se vengono istituite devono essere rispettate, quando si iniziano i lavori come succede già nel campo edilizio è corretto porre un cartello informativo di inizio e termine lavori sul luogo in modo che tutto sia il più trasparente possibile.

E soprattutto sarebbe ora di aggiornare la vecchia legge del 1904 e metterla ai passi con i tempi, altrimenti avanti di questo passo avremmo sempre più fiumi nudi trasformati in canali, e acque sempre più veloci con dentro non si sa quali pesci, forse i salmoni?

Michele Valeriani

Presidente Gruppo Siluro Italia