Comunicato stampa LAV



POZZOLO (MANTOVA), LA LAV DOCUMENTA E DENUNCIA LA CRUDELTA’ DELLA CACCIA AL PESCE SILURO NELLE ACQUE DEL MINCIO: “ANIMALI LASCIATI AGONIZZARE PER ORE E METODI DI CATTURA AL LIMITE DELLA LEGALITA’. ANNULLARE LA MATTANZA IN PROGRAMMA SUL LAGO ENDINE (BERGAMO)”.


Domenica 26 marzo, sul fiume Mincio, a Pozzolo (Mantova), si è svolta con inaudita crudeltà una vera e propria caccia al pesce siluro, animale alloctono ritenuto “nocivo” per l’habitat fluviale, quindi oggetto di uno sterminio legalizzato.



Le federazioni sportive di pesca, infatti, con l’autorizzazione della Provincia di Mantova, hanno organizzato la caccia a questi pesci abbassando il livello delle acque per consentire l’immersione di circa 25 sub armati di fucile subacqueo che hanno rastrellato 2 km di fiume e catturato circa 30 pesci siluri, trascinandoli fuori dall’acqua legati ad arpioni e uncini metallici, in alcuni casi ancora vivi e lasciati agonizzare per ore ammassati sul rimorchio di una jeep.



La mattanza si è svolta in un clima di festa, con banchetti imbanditi e famiglie con bambini, alla presenza di guardie ittiche, guardia pesca volontarie e agenti provinciali. La caccia, documentata con foto e immagini realizzate dalla LAV presente sul posto, ha avuto inizio alle ore 8 è si conclusa intorno alle ore 13, quando gli animali uccisi sono stati portati via.



La LAV denuncia pubblicamente l’inaccettabile crudeltà di questa pesca, chiede che simili iniziative non siano più ripetute e rivolge un appello affinché l’analoga “caccia” prevista per il 1° aprile sul lago di Endine, in provincia di Bergamo, sia annullata.



“La presunta “nocività” di questo pesce predatore vorrebbe giustificare l’uso di metodi di per sé invasivi e al limite della legalità, laddove la minaccia che ne deriva rappresenta soltanto l’ultimo anello di una catena distruttiva innescata dall’uomo con l’introduzione indiscriminata di pesci alloctoni nei nostri ecosistemi, e che andrebbe risolto in maniera differente - dichiara Ciro Troiano, responsabile nazionale LAV e testimone della mattanza - Si tratta di una caccia inutile e gratuita che non produce altro che un’inaccettabile sofferenza per gli animali uccisi. La fauna del Po, così come quella degli altri fiumi, è certo minacciata ma da inquinamento e degrado ambientale che, oramai, non risparmiano né mari né acque interne”.



“Se l’obiettivo dell’iniziativa svoltasi domenica scorsa era quello di tutelare le specie autoctone, la soluzione è scientificamente ed eticamente inaccettabile – dichiara Maria Teresa D’Agostino, responsabile nazionale LAV Settore Pesca e Itticoltura – La scelta di organizzare una vera e propria “caccia alle streghe”, con tanto di leggende sinistre sulla voracità del pesce siluro non può rivelarsi un razionale metodo per la soluzione del problema. La scelta di introdurre questo e altri pesci alloctoni nei nostri habitat, soprattutto per la pesca e per l’allevamento, ha dato luogo a numerose condizioni di coesistenza “forzata” e innaturale che vanno risolte alla base, ripensando il nostro modo di rapportarci con la natura e con gli animali.”



Disponibili immagini LAV della pesca al pesce siluro: per info tel. 06.4461325



28.03.2006

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