Album siluri di GAETANO

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IL NUOVO RECORD

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Album siluri ed Intervista a Gaetano Borghi

Ho incontrato al "Carpitaly" Gaetano Borghi, il più noto pescatore di siluri italiano, il quale mi ha gentilmente concesso una simpatica intervista, regalandomi alcune sue fotografie di catture, in esclusiva per il Gruppo Siluro Italia e per questo nuovissimo media che è internet: grazie Gaetano! 

D: Gaetano, ormai tutti sappiamo che sei diventato un gran campione in questa fantastica tecnica sportiva, ma ci chiediamo quando e come hai iniziato a cimentarti nella pesca al siluro?

R: fin da ragazzo mi è sempre piaciuta la pesca a grossi esemplari di pesce, andavo spesso nei laghetti a Gaetano in una stupefacente copertina pagamento dove erano presenti carpe e amur, anche di dieci chilogrammi. Amavo  vedere tutta la canna piegataGaetano e un siluro da 60 kg. per lo sforzo e sentire cantare la frizione, sotto gli impetuosi colpi di questi grossi pesci. Poi un giorno,  intorno l'anno "90", un mio amico, conoscendo questa mia sviscerata passione per catture al di fuori della norma, mi confidò che in una bonifica vicino a casa mia, era riuscito a catturare alcuni pesci simili al pescegatto di quindici chilogrammi: erano siluri. Il giorno dopo mi porto in questa bonifica e mi spiegò che andavano pescati a fondo con il lombrico, allora costruii la montatura e lanciai il tutto in acqua, mi ricordo ancora benissimo la scena: dopo pochi secondi che la montatura si era distesa sul fondo, la mia canna si piegò paurosamente in avanti, ferrai e dopo un quarto d'ora di combattimento venne a galla il mio primo siluro di dieci chilogrammi, le sensazioni che provai a combattere con questo pesce erano state così forti che giurai, che da quel giorno mi sarei dedicato solo a quel tipo di pesca. Praticai la pesca al siluro in bonifica per alcuni anni, senza mai grossi risultati, la fortuna avuta il primo giorno era da considerarsi un' eccezione più che una regola, finché un altro bel giorno, sempre un mio amico, mi insegnò un posto in Po dove c'erano siluri di grossissime dimensioni. Mi portò con lui e si mise a pescare nel posto che aveva detto, mentre io dovetti pescare più a valle, Gaetano con l'85 kg x 215 cm fuori della zona che aveva indicato, però alla fine della giornata io avevo preso due siluri, uno di venti e l'altro di trenta chilogrammi, mentre lui era rimasto a becco asciutto, forse l'egoismo non paga. Ricordo un buffo episodio di quel giorno: mentre stavo salpando il siluro da trenta chilogrammi, delle persone su un elicottero mi sorvolavano  incuriositi, finché abbassandosi non mi chiesero se avevo agganciato un cadavere, cominciai a ridere e penso di aver riso per tutto il giorno a crepapelle. Fatto sta che da allora il Po è stato la mia meta preferita di pesca al siluro, e le emozioni che ho immagazzinato in questi anni sono talmente indimenticabili che, spero moltissimi altri pescatori possano provarle e farne uno stretto ricordo personale da raccontare agli amici con orgoglio e passione. 

D: allora ormai sono dieci anni che ti dedichi alla pesca a fondo al siluro, avrai sicuramente immagazzinato tantissime malizie che ti permettono di diminuire i tempi morti caratteristici di questa tecnica, c'è ne potresti dire almeno una? 

R: forse il bello di questa tecnica sta proprio nell'attesa, il rimanere per ore accanto alla canna, aumenta a  dismisura la voglia di vedere un'abboccata, fin quando tutta quest'ansia accumulata si scarica violentemente, nel momento che il vettino ha un sussulto, trasformandosi in adrenalina pura durante la ferrata e il combattimento, rendendo esaltante ogni singolo momento della giornata trascorsa in riva al fiume. A parte questo voglio comunque darvi un piccolo suggerimento, per aumentare le catture nell'arco della battuta di pesca che state effettuando a fondo: i siluri come sapete si annidano spesso in profonde buche del fondale, per ripararsi dalla spinta inesorabile della corrente che corre verso valle, perciò nel momento che vedete la mangiata, ricordatevi di localizzare il posto, in quanto dove se ne trovava uno ci sono anche gli altri. Per fare questo io utilizzo un sistema molto semplice, ossia al momento della mangiata, marco il filo contro il mulinello, con un pennarello indelebile, così dopo aver salpato il siluro e aver rilanciato la montatura in acqua, poi con semplici giri di manovella, riporto la marcatura nella posizione iniziale, in questo modo sono sicuro che l'esca si troverà nel medesimo punto  dove ho visto la prima mangiata, e questo di solito è sufficiente per vederne altre. Gaetano e un cattura da 35 Kg.a

D: e sulla tecnica con l'uso del galleggiante cosa ci puoi dire?

R: posso solo dire che è la più bella tecnica in assoluto, perché può regalare fortissime sensazioni. La prima volta che vedi sparire sotto il pelo dell'acqua, una boetta di 300 gr., vi assicuro che è stato indimenticabile. E' una tecnica che può essere applicata sia durante le piene del fiume, sia in altri particolari momenti, in cui l'acqua è molto sporca e opaca, in queste condizioni il nostro amico siluro si troverà sicuramente in caccia in superficie, dove l'ossigenazione è sicuramente migliore. Il galleggiante può essere lasciato libero di girare all'interno di "morte"e rigiri d'acqua, particolari condizioni che si riscontrano all'uscita d'affluenti o in prossimità di punte o pennelli, oppure tenuto in trattenuta sul filo di corrente, in modo che con un piombo adeguato le esche sfiorino il fondale.

D: fin qui mi hai parlato di pesca a fondo e a galleggiante, ma noi ti conosciamo anche come esperto di pesca con l'ausilio del clonk: chi ti ha introdotto all'uso di questo stano strumento che da noi in Olivier Portrat Italia, a quei tempi, nessuno conosceva?

R: di questo devo ringraziare il mio amico Olivier Portrat, infatti fu proprio lui che mi introdusse nel magico mondo del clonk. Lo incontrai per caso un giorno sul pontile dove avevo la barca, gli chiesi alcune informazioni di carattere tecnico, avendolo riconosciuto grazie ad alcune riviste che avevo letto, e lui di tutta risposta mi disse se volevo andare con lui a pescare. Non mi feci pregare, era un'occasione da non perdere, avevo la possibilità di imparare dal miglior pescatore di siluri di tutti i tempi. Ero convinto di andare con lui a pescare a fondo o a galleggiante, invece, appena usciti dal pontile si lasciò andare in deriva e tirò fuori quello strano strumento di legno e cominciò a batterlo nell'acqua. Subito non capii a cosa serviva, poi siccome dopo neanche trenta minuti, avevamo già salpato tre grossi siluri, cominciai a fargli un sacco di domande sull'uso di quell'attrezzo che chiamò: clonk. Da allora ho imparato moltissime cose sul clonk, ed è stato anche grazie al suo utilizzo che ho avuto oggi, questi grandi e indiscussi risultati.

D: di questo strumento ora in commercio c'è ne sono di tantissimi modelli, di forma e di lunghezze diverse, nella tua grande esperienza, nel loro uso, hai constatato se alcuni di essi in particolare sono meglio di altri, ossia,  se alcuni sono più efficaci di altri nell'attrarre i siluri?

R: No, la costituzione dello strumento influisce ben poco sulla sua efficacia, sia esso lungo o corto, a testa piccola o a testa grossa, quello che conta è come viene usato. Proprio come se fosse uno strumento musicale, se non èGaetano Borghi mostra l'ottima cattura di 50 Kg. suonato come si deve, stona, e i siluri invece di essere attirati, vengono messi in allarme. Per cui una cosa molto importante è la cadenza del movimento, che deve essere sempre equiparata alle condizioni del fondale e dell'acqua nel tratto di fiume che stiamo insidiando. Ad esempio quando la corrente è molto lenta bisognerà diminuire il numero di colpi, viceversa se la corrente è molto veloce si dovrà aumentare la frequenza proporzionalmente alla velocità di essa, in modo tale che il numero di vibrazioni che colpiscono il fondale siano sempre costanti e possano attivare il siluro e non spaventarlo.

D: si sono fatte tantissime ipotesi sul perché il suono che emette il clonk sia così attrattivo verso il siluro: ci puoi finalmente dire quale è esattamente il vero motivo?

R: ormai è accertato che il siluro sale dal fondale in ricerca della fonte del suono, solo spinto dalla curiosità e non perché il suono gli stuzzica l'appetito o gli ricorda qualche suono famigliare, come si diceva e si credeva un tempo. E' un pesce molto sensibile a tutti i rumori che avverte nell'acqua, siano essi provocati volontariamente o da un motore di una barca di passaggio, ogni vibrazione da lui percepita può diventare uno stimolo alla sua curiosità, ma non per questo è un pesce che cade  in facili tranelli. Questo spiega, infatti, l'indecisione con cui si avvicina alle esche e la diffidenza con cui le attacca, caratteristiche che si riscontrano solo in questa tecnica e in nessun'altra. Sarà difficile vedere un siluro esitare nel mangiare un'esca nella tecnica della pesca a fondo, poiché se decide di attaccarla è perché è spinto dalla fame e non dalla curiosità.

D: in tutte le fotografie che ti ritraggono in fase di pesca, noto che inneschi sempre l'anguilla come esca preferita, ma avrai sicuramente anche altre esche alternative da suggerirci?

R: sì, è vero, è l'esca che preferisco perché è quella che mi ha dato i più grossi risultati, ma non per questo escludo a priori le altre, anzi, come in tutti i tipi di pesca a pesci difficili e smaliziati, il cambiar esca,  presentandola magari in maniera diversa, può risultare in alcuni casi la mossa vincente. Ricordo quest'estate che derivando lungo una sponda, avevo alzato  dal fondale, con l'uso del clonk, un sacco di siluri, ma nessuno di  loro aveva solo minimamente sfiorato le anguille che gli avevo offerto come bocconcino. Allora ritornai all'inizio della sponda in questione e innescai dei piccoli barbi spagnoli, che avevo pescato il giorno prima, cambiai anche il tipo di innesco e riprovai a fare la deriva, e guarda caso alla fine della sponda avevo attaccato ben quattro siluri. 

D: noi pescatori dal natante conosciamo benissimo  la difficoltà di applicare una corretta ferrata, in modo d'avere una precisa e salda lamatura, nella pesca con la tecnica del clonk, vorremmo per cui sapere da te, come dobbiamo comportarci e quali attrezzature è meglio utilizzare per sbagliare meno abboccate possibile?

R: come abbiamo accennato prima, la diffidenza con cui il siluro attacca le nostre esche nella tecnica con il clonk, è il motivo perché ci capita di sbagliare la mangiata. Questo perché molto spesso anticipiamo troppo laGiorgio il nipote di Gaetano con un eccezzionale cattura ferrata, convinti di avergli dato sufficiente tempo per ingoiare l'esca, invece il siluro ci stava ancora giocherellando con la parte iniziale della bocca, incerto se mangiarla o No. Ciò comporta delle lamature al limite dell'apparato boccale, proprio in posizioni ricche d'ossature, per cui  è importantissimo avere un certo tipo di attrezzatura per avere una lamatura sicura.  Innanzitutto l'amo è un elemento importantissimo, e dovrà essere proporzionato alle dimensioni e al tipo d'esca che intendiamo utilizzare, robusto e soprattutto affilatissimo per penetrare con facilità nella parte ossea della bocca del siluro. In secondo luogo dovremo avere una canna sufficientemente Gaetano con un 85 kg x 215 cm potente, per poter conficcare questi ami in maniera corretta, per questo non vanno bene le canne di tipo parabolico, ma ci vogliono canne ad azione spiccatamente di punta. Una cosa da non dimenticare è che il siluro va accompagnato durante la fase della mangiata concedendogli lenza, e non lasciato andare per conto suo, altrimenti addio mangiata, perché si accorgerà sicuramente dell'inganno a causa della troppa resistenza che oppone il vettino della canna. Io ad esempio pesco tenendo la lenza in mano, fino al momento della ferrata, in questo modo, il siluro entra in contatto con la canna solo quando è troppo tardi per fuggire. 

D: già da alcuni anni, sentiamo parlare della diminuzione dell'efficacia della pesca con il clonk, a cosa è dovuto questo fatto?

R: Sicuramente la causa di questo è l'eccessiva pressione piscatoria esercitata in questi tratti di fiume, dove si è riscontrata la diminuzione delle catture fatte con la tecnica del clonk. Poi sicuramente anche l'uso indiscriminato e scorretto di questo strumento ha fatto la sua parte per influire su questa situazione.

D: come ti è venuta l'idea di trasformare questa tua passione, in una attività, aprendo il tuo campo base a Ferrara per portare a pesca i turisti?

Una famiglia tedesca cliente di GaetanoR: siccome nel giro di qualche anno, da quando avevo iniziato la pesca al siluro, ero diventato moto bravo, Olivier Portrat mi disse che con le mie capacità potevo anche intraprendere un attività. Fu cosi che nacque l'idea del campo base per la pesca al siluro, offrendomi come guida a turisti stranieri per indimenticabili week-and di pesca sul Grande Fiume.

D: quando sono arrivati i tuoi primi e grandi successi di questa tua attività?

R: direi subito, praticamente immediati, già dal primo mese avevo messo a segno delle notevoli catture assieme a famiglie tedesche, che mi portarono un sacco di pubblicità gratuita. Quando sei veramente bravo non c'è bisogno di vantartene, ci pensa la gente a spargere la voce, ed è la miglior propaganda possibile.Un tedesco cliente di Gaetano

D: spesso, leggo sui giornali di eccezionali catture oltre il quintale di peso, sempre però immancabilmente senza documentazione fotografica, secondo la tua esperienza esistono attualmente nel Po esemplari di tale stazza?

R: sicuramente l'eccezione che conferma la regole, ci può essere in Po, ma attualmente i siluri in questo fiume non superano il quintale di peso, una cattura sui 90 Kg. è da considerarsi forse il massimo raggiungibile. Forse tra alcuni anni questi pesi faranno ridere a confronto a quelli che avranno raggiunto i siluri, però per adesso ci dobbiamo accontentare di pesci di questa mole che secondo me è più che sufficiente. 

D: hai un record personale da mostrarci?

R: certo che ho un record personale, ma ve lo mostro solo alla fine dell'intervista, così l'attesa aumenterà di più la vostra curiosità, di vedere questa magnifica foto che ho fatto ad un esemplare di 2.43 Mt. che ho catturato da riva con il galleggiante.Gaetano con un 85 kg x 215 cm

D: mi piacerebbe sapere se sai quale futuro possa avere questo tipo di pesca nelle nostre acque, in rapporto anche all'alloctonia del siluro e alle normative che lo riguardano, che spesso sono contrastanti, ad esempio sappiamo benissimo che è vietata la reimmissione delle catture, ma sappiamo anche che la sua pesca utilizzando una  barca non ancorata, è ancora vietata, per cui non si capisce se le autorità competenti pensano di controllarne la diffusione o difenderne la presenza? 

236 cm x Gaetano e alcuni suoi clienti svizzeriR: innanzitutto è un tipo di pesca ancora agli albori, moltissime cose sono ancora da scoprire, e solo da pochi anni le ditte specializzate del settore pesca, stanno producendo  attrezzature idonee a questa tecnica, per cui è sicuramente uno sport che avrà un futuro. Per quello che riguarda le normative vigenti in materia di deriva, posso solo dirvi che mi sono attivatoGaetano Borghi recupera un siluro di 40 Kg. per questo problema, ma per ora non posso dire niente, non vorrei vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso. Il siluro è un ospite venuto dall'Est, ma ormai è divenuto un patrimonio della fauna ittica italiana, e  andrebbe trattato come tale. 

OK Gaetano io ti saluto, e scusa il disturbo!

R: non mi hai disturbato affatto, anzi mi ha fatto piacere parlare con te, che hai avuto questa bellissima idea di creare un sito in internet dedicato a questa straordinaria pesca. Io di computer non me ne intendo molto, lo uso solo per scrivere gli articoli per le riviste e nient'altro, però penso che diventerà uno strumento di comunicazione e informazione importantissimo, per cui andate avanti così. 

Gaetano Borghi e una cattura record da 2.48 Mt


Album siluri di Attila & PaganoAlbum siluri de il GRILLO     

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