telebreak gruppo siluro italia

 

Come si capisce dal nome è un mix tra la montatura a Teleferica, nata e molto usata per la pesca in mare (e anche riadattata al siluro), e la break-line usata per la pesca del siluro. Abbiamo sviluppato questa tecnica per la necessità di riuscire a pescare con l’esca nel sottoriva dell’argine opposto senza poter utilizzare un natante.

La tecnica è un po’ laboriosa, ma la montatura è molto semplice e consiste nell’inserire sulla lenza madre una perla di grosso telebreak gruppo siluro italiadiametro e molto robusta, come quelle commercializzate dalla ditta Stonfo di 1,4mm di diametro, bloccata, tra due perle salvanodo in gomma, con uno stopper tipo chicco di riso (vedi sezione Minuteria); dopo di che leghiamo la treccia ad una girella molto grande (misura 8 Colmic), e compattiamo il tutto al nodo.

All’altro capo della girella leghiamo uno spezzone di nylon di diametro non inferiore allo 0,40mm e di lunghezza che varierà a seconda della distanza da riva a cui vogliamo pescare ed alla lunghezza della canna utilizzata, mentre, all’altro capo del nylon leghiamo una zavorra del peso necessario per arrivare alla riva opposta (100gr sono spesso sufficienti). Tale spezzone di nylon prende il nome di “break” per la traduzione letteraria dall’inglese “rompere” proprio perché servirà a tenere la nostra esca in pesca nel punto dove abbiamo lanciato il piombo e deve rompersi nel momento dell’attacco del siluro.

Solitamente si realizza una break di lunghezza massima un metro inferiore alla lunghezza della canna per consentire di lanciare il piombo in modo agevole e si può rendere necessario doppiare il nylon per evitare che si rompa nel lancio se usiamo zavorre molto pese o se doppiamo forzare particolarmente per raggiungere la riva opposta.

Il nostro scopo è lanciare la zavorra nella vegetazione del sottoriva opposto, su un basso fondale o su un ostacolo sommerso etelebreak gruppo siluro italia riuscire ad incagliarla. Per aiutarci sono risultati molto validi piombi da surf-casting a forma di ancora, o legare un’ancorina all’occhiello di testa del piombo. L’incaglio ottenuto deve essere solido e permanente, ovvero sotto trazione deve portare alla rottura del nylon e spesso la procedura di incaglio si può dimostrare più difficile di quanto si possa credere.

Siccome l’esca verrà fatta calare in un successivo momento è bene brekkare le canne in diagonale per il verso della corrente in modo che quest’ultima aiuti a far scendere il terminale verso lo stopper. A questo punto possiamo appoggiare la canna sul picchetto e realizzare il terminale…

Leghiamo un’estremità del nylon o kevlar per terminali ad una girella con moschettone (dalla parte della girella) molto robusta di non meno di 100lb, ma di almeno due taglie inferiori rispetto alla girella che avevamo precedentemente montato sulla lenza madre (avendo consigliato precedentemente una girella di misura 8 marca Colmic, per collegare il terminale, usiamo una girella con moschettone con attacco costlock misura 6 mantenendo la stessa marca). Il moschettone della girella ci permetterà di collegare il terminale alla lenza madre e l’accorgimento sulla taglia della girella con moschettone serve per evitare che il terminale si sfili dalla montatura in caso di rottura della perla durante il combattimento.

telebreak gruppo siluro italiaLa lunghezza del terminale sarà quella necessaria per raggiungere la profondità alla quale vogliamo presentare la nostra esca (pescando nel sottoriva o a ridosso di ostacoli difficilmente realizziamoterminali superiori ai 1,5mt), con un piombo, meglio se plastificato, bloccato a circa 15/20cm da essa in modo da evitare che scorra sul filo nel caso il pesce esca tenda a nuotare verso l’alto e del peso idoneo per la taglia dell’esca e la corrente del fiume.

Per evitare fastidiose torsioni dell’ultimo segmento del finale (quello che va dal piombo all’amo) utilizziamo una girella da 150/200lb posta sotto il piombo con al termine dell’ultimo spezzone un amo, o amo+ancorina, a seconda del tipo e dimensione dell’esca.

Il galleggiante può non essere usato, ma se lo vogliamo usiamo un palloncino gonfiato alla misura non più grande di un pugno e lotelebreak gruppo siluro italia leghiamo all’occhiello del moschettone perché una volta in pesca in quella posizione non interferisce con il lavoro che svolge la sottostante girella e sono più limitati gli attriti con la lenza madre.

Ora non ci resta che innescare il pesce esca, aprire il moschettone del terminale e, dopo aver abbassato la canna, infilare il moschettone sulla lenza madre, chiuderlo mantenendo sempre il trecciato brekkato in tensione e lasciare andare il terminale (operazione che si fa bene in due persone).

telebreak gruppo siluro italiaOra che sembra tutto finito inizia il difficile… Infatti il terminale scorrerà proprio come una teleferica sul trecciato, ma non proseguirà spedito fino allo stopper e si fermerà a pochi metri da riva una volta entrato quasi completamente in acqua. In questo momento entra in aiuto la corrente del fiume e la vitalità del pesce. Avendo brekkato le canne in diagonale per il verso della corrente la nostra montatura subirà questa spinta che unita alla vitalità dell’esca farà andare il terminale verso destinazione. Il pesce esca usato è fondamentale in questo perché una volta entrato in acqua inizierà a nuotare freneticamente, ma avrà un’unica direzione in cui andare e con l’aiuto della corrente del fiume porterà il terminale a battuta sullo stopper. In questa fase è fondamentale mantenere la canna alta con il trecciato in tensione, abbassandola e rialzandola pompando l’esca quando si ferma. Spesso, se peschiamo in spot con assenza di corrente e/o brekkando poco in diagonale ci possono volere decine di minuti per far andare l’esca nel punto prestabilito. Per capire se l’esca si stà muovendo verso lo stopper è sufficiente “ascoltare” la canna perché il moschettone strusciando sul trecciato produce delle vibrazioni che con la treccia in tensione si trasmettono alla canna e si percepiscono benissimo sull’impugnatura.

Arrivato il terminale a destinazione posizioneremo la canna sul picchetto in posizione verticale, con la treccia in tensione e la frizione del mulinello quasi completamente chiusa proprio come se pescassimo a break-line.

L’attacco del siluro produrrà un’ulteriore curvatura della canna che porterà alla rottura della break in nylon. A questo punto si sfilerà rapidamente la canna dal picchetto e portandola in posizione parallela all’acqua recuperiamo il filo in eccesso finchè non si percepisce la trazione con il pesce e quindi effettuare la ferrata.

E’ importante aver usato tutti i componenti della montatura robusti perché durante il combattimento la forza si va a scaricare tuttatelebreak gruppo siluro italia sulla perla e l’accortezza di aver usato per il terminale una girella con moschettone di due taglie inferiori alla girella presente sulla lenza madre è una sicurezza nel caso la perla si rompesse. Se usate girelle e girelle con moschettone diverse da quelle menzionate abbiate l’accortezza di controllare che il moschettone, in caso di rottura della perla, non passi all’interno della girella che si trova dietro.

Questa tecnica può essere utilizzata anche nel periodo invernale o comunque in condizioni di basse temperature dell’acqua in luoghi dove è presente una buca a poche decine di metri da riva dove possono sostare i siluri a riposo brekkando la canna sul fondo mantenendo la stessa montatura, ovviamente rimuovendo il galleggiante se utilizzato.

 

CONSIGLI UTILI

Questa tecnica si realizza bene incagliando il piombo ad una distanza non superiore ai 50/60mt, quindi in fiumi che non superano questa larghezza o spot con la presenza di ostacoli sommersi su cui incagliarsi e che magari fungono da tana ai siluri.

E’ di difficile realizzazione se ci sono detriti sospesi in acqua perchè ostacolano l’effetto teleferica del terminale bloccandolo.

Sono consigliate canne ad azione di punta con lunghezza superiore ai 3mt, segnalatori a vibrazione al mercurio da porre sulle canne (o in alternativa il vecchio campanellino) e picchetti in acciaio molto robusti e non di alluminio come quelli da surf-casting che si piegherebbero sotto trazione.

Le esche devono essere molto vitali e di taglia medio-piccola per facilitare tutte le operazioni. Sono sconsigliate le anguille per la facilità con la quale si possono intrecciare sul terminale e la caratteristica del nuoto di puntare sempre verso il fondo.

E’ consigliato, se la riva lo consente, posizionare le canne nel punto più alto vicino all’acqua per rendere più ripida la discesa del terminale tra la vetta della canna e lo stopper, inoltre, per facilitare le operazioni di notte, si può applicare un piccolo starlight al piombo a perdere per vedere il punto in cui cade alla fine del lancio.

©Testo e Foto di Stefano Berti