Siluro, una realtà economica da non sottovalutare!
Testo e foto di Yuri Grisendi
Il siluro è sicuramente stato il pesce più criticato del secolo appena trascorso, esso è stato strumentalizzato e usato come capro espiatorio di molti mali che affliggono le nostre acque, ma ora lentamente la verità sta venendo a galla, e quest’ospite venuto dall’Est, si sta fortemente riscattando, evidenziando tra l’altro un diretto legame con l’economia delle nazioni dove è presente ormai da una trentina d’anni.
Le interazioni tra le popolazioni di questa specie, alloctona in gran parte dell’Europa Occidentale, e l’economia di paesi come l’Italia, la Francia e la Spagna, sono molteplici, e tra esse possiamo tranquillamente evidenziarne due molto importanti: quelle che sono relative alle popolazioni naturali del siluro, e quelle che sono abbinate all’attività della sua piscicoltura.
Le
relazioni tra le popolazioni naturali di siluri e l’economia, si fondano
essenzialmente sull'attività della pesca sportiva amatoriale e di quella
professionale, e anche se quest’ultima riguarda ancora oggi un gruppo
ristretto di persone, può rappresentare in futuro una nuova risorsa per i
pescatori di mestiere europei, messi in crisi da tempo dalla scomparsa dalle
acque di molte specie di pesci più pregiati.
Numerosi sono anche i piscicoltori, soprattutto francesi, che hanno iniziato in questi anni la riproduzione controllata in vasche del Silurus glanis, spinti sia dalla sempre più frequente domanda del mercato alimentare nazionale ed estero, sia dal mercato sportivo, infatti, molte sono le richieste dei laghetti privati, che richiedono siluri vivi di buona taglia, questo grazie ad un buon numero di pescasportivi che hanno ritrovato la passione della pesca in laghetto: è innegabile che il siluro sia diventato la cattura più ambita da molti pescatori, alla ricerca di record e di divertimento!
La commercializzazione del siluro a scopo alimentare in Italia non ha ancora trovato quello sviluppo che meriterebbe, questo a causa principalmente del pubblico che non conosce bene questo pesce, e che quindi a priori tende a scartare le sue carni, reputandole "
cattive".Da alcuni anni molti ristoranti rivieraschi del Grande Fiume, hanno iniziato ad aggiungere ai loro menù, sempre un numero maggiore di piatti a base di carne di siluro; nel mantovano noti ristoranti propongono addirittura i tortelli con il ripieno di questa bianchissima carne.
Il fatto può
sembrare strano, ma se andiamo indietro negli anni fino al 1983, scopriremo che
presso il grande
mercato ittico di Donada in provincia di Rovigo, era normalmente venduta al
dettaglio la carne del pesce siluro, proveniente dal basso corso del fiume Po;
questa carne trovò a quel tempo tra i consumatori un notevole successo, e dal
1983 al 1985 le vendite, e quindi le catture di siluro da parte dei pescatori
professionisti, erano in costante aumento: il picco di catture si ebbe
nell'aprile del 1985 con oltre 450 kg di pesce venduto.
In questi anni il prezzo di vendita del siluro era tale da renderne remunerativa la pesca professionale; successivamente, per cause non del tutto chiare, l'interesse dei consumatori verso questa carne diminuì, questo in concomitanza con la diminuzione della domanda da parte dei laghetti di pesca sportiva; la conseguenza inevitabile fu che il prezzo di vendita crollo a sole 100 lire il kg, rendendo ovviamente improduttiva la pesca.
I motivi dell’enorme successo che ebbero in Italia le carni del siluro, e che hanno tuttora oggi in Francia, Germania e Austria, sono da ricercare nelle sue importanti qualità nutrizionali, superiori a quelle dei ciprinidi, come per esempio: il rendimento, il contenuto di grassi e di proteine.
Il tenore di materia grassa del siluro, lo inserisce nella classe dei pesci detti semi-grassi, il rapporto acidi grassi insaturi e saturi è identico a quello di molti altri pesci d’acqua dolce come la trota e la carpa, e l’apporto calorico e proteinico lo pongono nella media dei pesci d’acqua dolce; in più il fatto di non contenere delle lische, è da considerarsi un fattore d’alta qualità, permettendo così molteplici lavorazioni: filetti, filetti affumicati, scaloppe,
tranci, ecc.Molte possibilità interessanti sono rappresentate poi dall’utilizzo delle conoscenze sulla manipolazione genetica, nel verso d’aumentare il rendimento e la qualità della produzione in maniera artificiale; infatti, nei vivai della "Castillone par Ribes" in Francia si è riusciti a produrre dei siluri con caratteristiche geneticamente modificate, quali: un accrescimento rapidissimo e carne ancora meno grassa…..non allarmatevi questi siluri non sono fecondi!
La pesca sportiva
amatoriale del siluro, ha avuto ripercussioni molto importanti anche in altre
attività indirettamente legate: il nuovo tipo di pesca ha spinto molte ditte
costruttrici di materiale, a gettare sul mercato un numero sempre maggiore di
attrezzature adatte alla sua cattura, aumentato gli introiti e aprendo
praticamente un nuovo settore di mercato; le riviste specializzate come la
nostra, hanno cominciato ad occuparsi sempre più assiduamente del settore
siluri,
con numerosi articoli e video, espressamente dedicati; il settore turistico
alberghiero ha avuto un grandissimo impulso, grazie alla nascita di numerosi
campi di pesca, che locano stanze, barche, materiale e mettono a disposizione
guide esperte, creando un vero e proprio polo attrattivo per migliaia di
pescatori di tutte le nazionalità.
Erano anni che il Po non vedeva così tanto interesse per le sue acque, esattamente da quando i nostri nonni avevano smesso di pescare, da allora il Grande Fiume era divenuto quasi una landa desolata, con la nomina di fogna a cielo aperto priva di pesce; oggi invece il pesce c’è, questo nonostante la presenza massiccia di siluri, e catturare bellissimi barbi, sandre e carpe è ormai una quotidianità.
In Italia, in pochi anni, numerosi di questi centri di pesca sono stati creati lungo il tratto medio- basso del Po, ma purtroppo, e questo senza nulla togliere alle capacità manageriali di queste persone, la maggior parte gestite da imprenditori tedeschi.
E’ vero, ormai siamo in Europa, ed è giusto che persone di altre nazioni comunitarie, intraprendano attività commerciali in Italia, ma a mio modesto parere, avrei preferito che gli introiti economici che questo nuovo bussines può generare, finissero in tasca ad italiani altrettanto meritevoli; purtroppo però, come spesso accade, noi italiani restiamo a guardare, forse troppo con la puzza sotto il naso, per capire quando quello che ci accade intorno abbia sempre e comunque sfaccettature positive.
Tra i pochi italiani,
che hanno capito in anticipo, quale enorme sviluppo avrebbe avuto la pesca al
siluro in Italia, nonostante la non brillante gestione delle nostre acque dolci,
non posso mancare di nominare, e n’approfitto per presentarvelo, un mio grande
amico: Vitaliano Daolio.
Ragazzotto…ormai quarantacinquenne, pescatore di siluri da sempre, e noto ristoratore della bassa reggiana, ha messo in piedi con non pochi sacrifici in denaro (vedi i danni causati dalla piena del secolo) e soprattutto tanta passione, un ottimo ed attrezzato campo di pesca al siluro, sulle rive del Po di Borgoforte nel Mantovano: il campo è costituito da houses-boats e bungalows per il pernottamento, e da diverse imbarcazioni attrezzate per il noleggio con o senza guida, ottime sia per i principianti, che per i più esperti.
Lo scopo di Vitaliano, è di far provare a tutti la bellezza di vivere direttamente sul fiume, a stretto contatto con la natura, abbinata all’emozione indescrivibile di avere la possibilità di duellare con un tal esemplare di pesce, combattivo ed astuto come pochi altri pinnuti, ed io ho avuto in alcune occasioni il piacere di collaborare con lui per aiutarlo in questo suo insigne scopo.
Sempre grazie all’enorme passione di Vitaliano per questo sport, sta per nascere una nuova associazione sportiva, dal simpatico nome di "FISH-OBELIX"; associazione senza scopo di lucro che vorrà annoverare tra i suoi tesserati italiani e stranieri, tutti gli amanti di questa straordinaria pesca che è il catfishing, e che si dedicherà anima e corpo, allo sviluppo di essa, organizzando gare e promovendo manifestazioni, nonché incontri con pescatori di altre nazionalità, per un fruttuoso scambio di esperienze.
Al momento non esistono cifre precise sull’impatto del siluro su queste differenti attività che ho menzionato, ma comunque, tutte le persone coinvolte indicano che la presenza del siluro nelle acque pubbliche Europee è un punto in positivo a livello commerciale, e quella catastrofe ambientale che era stata annunciata da molti "esperti"agli inizi di questa bio-colonizzazione, ora ha lasciato il posto ad un più cauto ottimismo: il siluro rappresenta per le nostre acque un’innegabile attrazione turistica, una realtà economica assolutamente da non sottovalutare.