SILURO… EMOZIONI ESTREME!

Testo di Andrea Pomati, foto Yuri Grisendi

Il più grande predatore delle nostre acque è pesce siluro, non un "mostro" da eliminare come molti affermano, ma un pesce che sa regalare intense emozioni, e combattimenti mozzafiato… combattimenti estremi!

La passione per la pesca è qualcosa che solo noi pescatori riusciamo a capire, è qualcosa che abbiamo nel sangue, che ci spinge ad ogni occasione sulla riva di un fiume o di un lago per molto tempo, giorni, settimane. Questo tempo, a cui dedichiamo anima e corpo, ci coinvolge in momenti bellissimi, dove mente e corpo si rilassano, in un ambiente a volte selvaggio ed inospitale, ma che non cambieremmo con nessun altro, si perché il nostro obiettivo è catturare un grosso pesce! Quel pesce …. Siluro, carpa, luccio, storione, a cui chiediamo soltanto di essere fotografato, per farci rivivere quelle stesse emozioni, nella consapevolezza di un gesto "IL RILASCIO".

Andrea Peracchi ed Alberto Magagnato

Purtroppo non tutti hanno questi riguardi per il pescato, non comprendendo la parte sportiva, che oggi la pesca è obbligata ad avere! In una civiltà come la nostra, il rapporto pesce-pescatore è cambiato radicalmente, infatti oggi, fortunatamente, non si ha più bisogno di mangiare le nostre prede, perché ucciderle? Non importa se esse sono autoctone o alloctone, cerchiamo di tutelare e salvaguardare quello che oggi si trova nelle nostre acque, senza pensare ad un passato "glorioso" che è ormai distante! Le nostre acque soffrono già per loro conto gli abusi dell’uomo, non facciamoci del male da soli, impariamo a rispettare la natura, in qualsiasi forma, cercando di sfruttare ed assaporare al meglio quello che ci può donare…

Andrea Pomati

Le emozioni e le sensazioni che si provano in un combattimento con un grosso siluro, ripagano ampiamente dei sacrifici fatti e del tempo perso, e ti contagiano a tal punto da non poterne fare a meno. Voi direte… stai esaltando i fatti… ma credetemi, alcuni combattimenti con esemplari da record, e mi riferisco a pesci prossimi ai 100 kg, capaci di accelerazioni da salmonide, riescono a portare il pescatore al limite fisico, ma anche mentale… In questi momenti, quando l’intera attrezzatura sembra non essere più all’altezza, dopo minuti interminabili di sforzi per contenere le potentissime sfuriate del siluro, la fatica ed il dolore alla schiena prende il sopravvento, e ci si accorge di essere impotenti di fronte a tanta forza e vigore, negli stessi istanti cominciamo a pensare che è impossibile avere la meglio, ed assurdo forzare ulteriormente l’attrezzatura per non avere rotture.

Mai come in questi casi ci rendiamo conto che la pesca del siluro è una pesca di equipe e di gruppo, dove tutti i partecipanti alla battuta di pesca contribuiscono alla cattura del pesce, ed in questi casi anche al combattimento, passando la canna al compagno più "fresco" ed ansioso di confrontarsi con il gigante. Per questi motivi il pesce issato sulla barca o sulla riva è la cattura di tutto l’equipaggio, e non del singolo pescatore, che senza l’aiuto dei compagni di pesca avrebbe di certo perso il pesce.

Andrea Pomati con un 230 cm

La pesca del siluro è in continua evoluzione, anche i pescatori che vogliono sfidare il grande predatore sono sempre più numerosi, ma catturare un siluro, oggi non è per niente semplice, non basta più lanciare le nostra esca in mezzo al fiume, per avere dei risultati, i bei tempi sono finiti, il siluro come c’era da aspettarsi, si è fatto furbo, più sospettoso ai nostri inganni, che troppe volte presentiamo in maniera scontata, dobbiamo pianificare con attenzione le nostre uscite e saperci adattare alle diverse condizioni dell’acqua e del meteo, per utilizzare sempre la tecnica di pesca più efficace possibile . Non è facile capire quale tecnica usare, ma posso garantirvi che è meglio cambiare molte volte la presentazione della nostra esca (Sul fondo, a galla, a mezz’acqua) per avere un attacco.

A proposito di questa affermazione, voglio raccontarvi quelle che mi è successo la scorsa estate in una sessione notturna di pesca dalla barca nel fiume Po.

Andrea Pmati ed Alessandro Sala con un 230 cm

Come al solito avevo montato 3 canne con il galleggiante, avevo ancorato la barca su quello spot, che mi aveva regalato moltissime catture; i siluri sembravano in attività, ma erano passate più di 3 ore senza avere un attacco, e la cosa mi preoccupava…Riuscivo a vedere cacciare i siluri, poco distanti dalle mie esche, ma niente! Non volevano mangiare…A quel punto mi sono ricordato della canna da spinning, che stupidamente non uso molto, ho montato un grosso ondulante e ho iniziato a sondare i diversi strati d’acqua, ma l’attacco non si è fatto attendere, subito al secondo lancio in superficie, riuscivo ad agganciare un siluro che al metro sfiorava i 180 cm.

Non era stata fortuna, perché quella notte feci diverse catture, tutte con l’ondulante, e soltanto alla mattina vidi sparire il galleggiante!

Lo spinning era la tecnica vincente, ma in quel preciso momento….e lo stesso può succedere all’inverso! Nella pesca al siluro ci sono ancora tante cose da apprendere, è ancora una disciplina "relativamente" giovane, dove le sfumature comportamentali del pesce non sono ancora chiare, forse è per questo motivo che mi affascina tantissimo, e mi ha irrimediabilmente contagiato.

Il siluro è un pesce predatore che si può insidiare in davvero tantissime tecniche, tutte sensibilmente diverse tra di loro, ma al momento giusto tutte veramente micidiali.

Andrea Pomati

Conclusioni

Spero in qualche modo, che con questo articolo vi sia venuta un po’ di voglia di pescare, e magari di confrontarsi con il siluro, ma prima di augurarvi un "In bocca al lupo", vorrei raccomandarvi sempre attenzione! Siamo abituati a maneggiare attrezzi pericolosi, ami del 10/0, ancorette giganti, trecce in fortissima tensione, che possono tagliare come una lama, grossi artificiali, ma soprattutto siamo sul fiume…Dalla barca come dalla riva, evitiamo ogni distrazione, specialmente di notte e nelle operazioni più pericolose! Noi pescatori di siluri siamo abituati a frequentare il fiume in qualsiasi condizioni, anche e specialmente quando è in piena, in queste condizioni non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia, tonnellate di detriti sono trasportati da una fortissima corrente, in più il fiume quando si ingrossa, è capace di alzare il suo livello d’acqua molto, molto velocemente! In questi casi, è obbligatorio scegliere una postazione sicura, tenendo costantemente sotto controllo il livello dell’acqua, ed assicurarsi una comoda e rapida via di fuga!

Nel dubbio, non rischiamo! I siluri li prendiamo la prossima volta…

Andrea Pomati


Siluri in InvernoIl Gruppo Siluro Italia